“C’e’ il rischio che ognuno si ritiri nei suoi limiti, che ritornino frontiere e muri, che la Cortina di ferro esista di nuovo in altro modo”. Il cardinale di Vienna, Christpher Schoenborn fotografa cosi’ lo stop a Schengen da parte dell’Austria e di altri paesi Ue per frenare l’arrivo di profughi e migranti. “Una sfida enorme”, dice. “Domandiamoci – esorta l’arcivescovo della capitale austiriaca – se la prudenza e la misericordia cristana possano vincere le paure e i nuovi nazionalismi, quell’onda di neonazionalismo che c’e in Europa”. Servono – afferma il porporato, nella Sala Stampa della Santa Sede per parlare di iniziative giubilari – politici coraggiosi come quelli che lottano a rischio della vita contro la corruzione”. E vescovi: “la Ccee che raccoglie le Conferenze Episcopali Europee non e’ ancora riuscita – lamenta il cardinale – a dire una parola forte”. Secondo Schoenborn, “una buona politica e’ un’opera di misericordia”. “Ne abbiamo bisogno – scandisce – a tutti i livelli. Davanti all’ondata migratoria, ai profughi che fuggono dalla violenza, cosa vuol dire la misericordia in politica?”. “Serve – ha spiegato – un progetto di pace e misericordia come quello proposto all’origine dell’Unione Europea -. Robert Schumann, che ha vissuto il dramma della divisione dell’Europa ed ha unito le culture e sensibilita’ diverse, con De Gasperi e Adenauer sono stati i grandi promotori dell’integrazione europea. Il suo ricordo e’ benvenuto. Prima di lui l’Europa ha vissuto lacrime e sangue delle guerre tra i cristiani. Ed ora e’ di nuovo davanti a una grande sfida”.