Papà Boschi indagato e prosciolto sei anni fa per turbativa d’asta, Procura vaglia posizione

IL CASO La Procura di Arezzo oltre alla posizione dell’ex vicepresidente di Banca Etruria, quella di altri membri del cda disciolto

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La Procura di Arezzo sta vagliando la posizione di Pier Luigi Boschi, ex vicepresidente di Banca Etruria, isieme a quella di altri membri del cda disciolto. Lo racconta il settimanale Panorama nel quale viene ricostruita nei dettagli una vicenda giudiziaria di 6 anni fa, nella quale Boschi padre fu indagato ad Arezzo per i reati di turbativa d’asta ed estorsione, e venne per due volte prosciolto su richiesta del magistrato Roberto Rossi, oggi divenuto procuratore della città toscana, nonché lo stesso magistrato che oggi indaga sul dissesto di BancaEtruria e che è stato consulente del governo Renzi. La vicenda, che fino al 2014 coinvolse Boschi e altri otto indagati, riguardava la compravendita, nel 2007, di una grande tenuta agricola posseduta dall’Università di Firenze. Malgrado il proscioglimento, restano senza risposta due domande, relative a 250 mila euro in contanti che un successivo acquirente di parte della tenuta affermò di avere personalmente consegnato a Boschi. Non si sa dove siano effettivamente finiti i soldi, e perché la Procura aretina non abbia mai indagato per calunnia chi affermava fossero stati versati.