Eni, nasce a Roma tavolo tecnico. Crocetta: “Vertice molto teso”. Prete ai politici: “Date parte indennità agli operai”

L’ETERNA VERTENZA DI GELA Vicari: l’incontro “rappresenta un vero punto di svolta rispetto allo stallo di questi ultimi giorni”. Sindacati sul piede di guerra di Giuseppe Novelli

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di Giuseppe Novelli

Nasce un tavolo tecnico sulla vertenza Eni di Gela. Nel corso di un vertice a Roma,  i governi Renzi e Crocetta hanno concordato l’istituzione di un tavolo, a livello regionale, per elaborare un piano entro il prossimo luglio, col supporto di Invitalia, per adottare gli interventi necessari a superare i problemi legati alla riconversione del Petrolchimico di Gela e alla salvaguardia dei posti di lavoro anche nell’indotto. In parallelo, la Regione è impegnata nel confronto col ministero del Lavoro per garantire i circa 350 operai dell’indotto ai quali a fine gennaio scadrà la cassa integrazione in deroga. La riunione convocata oggi “rappresenta un vero punto di svolta rispetto allo stallo di questi ultimi giorni” sulla vertenza della raffineria Eni di Gela, annuncia il sottosegretario allo Sviluppo Simona Vicari, spiegando che è stato deciso di costituire un tavolo tecnico di lavoro tra Mise, Regione, Comune, Invitalia ed Eni per definire il piano di riconversione industriale dell’area, la cui prima riunione si terrà a Palermo il prossimo 1 febbraio. Il prossimo 27 gennaio verrà invece approfondito, insieme al Ministero del Lavoro il tema degli ammortizzatori sociali. Inoltre, sin da oggi, assieme al Ministero dell’Ambiente e Regione Siciliana, “avvieremo tutte le verifiche sullo stato di avanzamento delle diverse autorizzazioni in materia di VIA, bonifica e decommissioning che interessano l’area industriale di Gela”. Alla riunione hanno partecipato, tra gli altri, anche il Presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta, il Sindaco di Gela Messinese e i rappresentanti dei ministeri del lavoro e dell’ambiente.

CROCETTA “Ho convocato un vertice per lunedì prossimo – dice il governatore Rosario Crocetta, di ritorno da Roma – con i rappresentanti dell’Eni, i sindacati, il sindaco di Gela e il prefetto di Caltanissetta per definire una piattaforma da sottoporre al ministero del Lavoro in un incontro già messo in calendario mercoledì prossimo al Mise”. Crocetta non nega le difficoltà. “Quello di stamani a Roma è stato un vertice a tratti molto teso – rivela -. Ho dovuto persino minacciare clamore proteste se non fosse stato convocato un tavolo alla presenza del ministero del Lavoro per concordare interventi di sostegno al reddito per i lavoratori che rischiano di perdere il posto. Do atto al sottosegretario Simona Vicari dell’impegno che sta manifestando in questa vicenda”.

IL PRETE Intanto, “I parlamentari eletti in Sicilia versino un dodicesimo del loro compenso mensile in favore dei lavoratori dell’indotto del petrolchimico di Gela a titolo di risarcimento, per incapacità d’ufficio, non come elemosina, fino a che non verrà risolta la vertenza con l’Eni”. E’ la proposta, provocatoria, lanciata dal direttore diocesano della pastorale sociale e del lavoro, don Luigi Petralia, già assistente spirituale del governatore, Rosario Crocetta, e parroco della chiesa “Santa Lucia”, a Gela. La provocazione, contro una politica che “non si muove”, è contenuta in una accorata lettera aperta, dal titolo “lavoro terminato e promesse a tempo indeterminato” che don Luigi ha inviato alle istituzioni, ai lavoratori e ai sindacati. Un severo richiamo anche per il “suo figlio più illustre”, Crocetta, che una volta aveva promesso di battersi da “ultimo samurai” per contrastare l’eventuale disimpegno dell’Eni.

IL SINDACATO La Cisl siciliana “prende atto degli impegni su Gela” scaturiti oggi a Roma dal vertice al ministero dello Sviluppo economico. E si augura che sia stata imboccata la strada di una soluzione in tempi brevi della vicenda. Ma “se dovesse continuare il gioco a rimpiattino tra azienda e istituzioni, è pronta a intensificare la lotta a fianco della comunità di Gela, a sostegno dei lavoratori e del territorio in cui vivono ben 250 mila persone”. Così Mimmo Milazzo, segretario generale regionale del sindacato, sulla vertenza che ha al centro il polo petrolchimico gelese. “Il tempo dei giochetti e dei rimpalli di responsabilità, è finito”, scrive la Cisl a proposito della riconversione green della raffineria. Della questione di ammortizzatori straordinari che diano sostegno, fino all’avvio dei cantieri, a chi di fatto si trova ai margini del mercato del lavoro. E riguardo all’accordo di programma “da attuare – insiste il sindacato – cancellando ogni intoppo burocratico, se di burocrazia fino a ora s’è trattato”.