Arrivano le “quote rosa” nei Consigli regionali

La Commissione Affari costituzionali della Camera ha approvato la legge quadro che impone le “quote rosa” alle Regioni, che dovranno recepire queste indicazioni nelle rispettive leggi elettorali per i Consigli. Il testo mira a far sì che nei prossimi Consigli regionali siedano almeno il 40% di donne, mentre oggi le percentuali sono molto più basse, con il caso clamoroso della Basilicata che non ha nemmeno una donna consigliere. La Commissione ha confermato il testo approvato in Senato e se altrettanto avverrà in aula, diverrà legge dello Stato.  Il ddl approvato in Commissione dà tre diverse indicazioni a seconda del tipo di sistema elettorale adottato in ciascuna Regione. Se la la legge elettorale preveda le preferenze, allora “in ciascuna lista” i candidati di un sesso non devono essere più del 60% del totale. Inoltre deve essere “consentita l’espressione di almeno due preferenze, di cui una riservata a un candidato di sesso diverso, pena l’annullamento delle preferenze successive alla prima”.

Se invece ci sono le liste bloccate, la legge elettorale regionali dovrà disporre “l’alternanza tra candidati di sesso diverso, in modo tale che i candidati di un sesso non eccedano il 60 per cento del totale”. Infine se ci sono “i collegi uninominali, la legge elettorale regionale deve disporre “l’equilibrio tra candidature presentate col medesimo simbolo in modo tale che i candidati di un sesso non eccedano il 60 per cento del totale”. La situazione in Italia è abbastanza frastagliata anche se complessivamente arretrata (tutti i consiglieri regionali italiani sono 897 di cui solo 159 donne, il 17,7%). Se alcune Regioni del centro-nord hanno percentuali accettabili di donne che siedono nei Consigli (Emilia Romagna 34,7%, Toscana 27,5%, Piemonte 26%, Veneto 22%), quelle del Sud hanno percentuali da emirato arabo: Basilicata 0%, Calabria 3,3% Abruzzo 3,4% Sardegna 6,8%, ecc) con l’esclusione della Campania che si attesta al 22%. Un’ultima curiosità riguarda il relatore, che era Dorina Bianchi, che in serata giurerà da sottosegretaria e, quindi, essendo membro del governo lascia i banchi della Commissione. Relatore sarà quindi il presidente della Commissione Andrea Mazziotti (Sc).

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