“L’acqua in Sicilia e’ e rimarra’ pubblica” e la legge approvata dall’Ars ad agosto, impugnata dal Consiglio dei ministri a ottobre, “resta in vigore, tanto che ho recentemente firmato il decreto di delimitazione degli ambiti territoriali”. Quindi resistere all’impugnativa, sul piano pratico, non avrebbe avuto alcun effetto”. Lo ha detto l’assessore all’Energia e ai Servizi di pubblica utilita’ Vania Contrafatto, che annuncia l’imminente presentazione all’Assemblea regionale siciliana di un ddl “che eliminera’ i principali aspetti di incostituzionalita’ e i problemi tecnici che la legge, gia’ in sede di prima applicazione, ha presentato”. L’approvazione da parte dell’Ars del nuovo ddl “fara’ cessare la materia del contendere, eliminando il contenzioso alla Corte costituzionale prima che si arrivi alla sentenza”. Il testo “Disciplina in materia di risorse idriche”, secondo il Cdm conteneva numerose disposizioni in contrasto con le norme statali di riforma economico-sociale in materia di tutela della concorrenza e di tutela dell’ambiente, spesso di derivazione comunitaria, “eccedendo in tal modo dai limiti posti alle competenze regionali”.