di Enzo Marino
E ancora. “Va ricordato, inoltre, che dei segnali chiari erano stati lanciati, da quei mondi, già durante gli scorsi mesi; ad esempio – osserva – nella grande assemblea svolta a Catania dove molti importanti gruppi cuffariani si sono ritrovati per manifestare la loro volontà di aderire al Pd. Per noi è del tutto evidente che i programmi e i valori di Cuffaro sono in contrasto con i nostri e con la nostra storia. Ora occorre che a tutti i livelli il Pd reagisca con forza per rispondere, soprattutto, al disorientamento che queste dichiarazioni hanno prodotto in larga parte dei nostri iscritti e militanti. Noi rischiamo di perdere molti dei nostri amici e compagni che alla luce di questa mutazione genetica non riterrebbero più il Pd come un partito affidabile. Diciamo e diremo, a tutti i livelli – conclude Zoggia – che questa deriva deve essere fermata e ci aspettiamo che questa posizione diventi al più presto patrimonio di tutto il Partito democratico”. Intanto, arriva una nota di Cuffaro: “Non dirò più una parola su quello che penso della situazione politica. Mi spiace che quanto ho detto, a mio parere un’ovvietà, sia stato causa di fraintendimenti, di incomprensioni, di inquietudini e di liti, dentro e fuori ai partiti. Nei miei 5 anni in carcere – afferma – ho capito che l’ipocrisia non aiuta a vivere bene e in politica purtroppo c’è troppa ipocrisia. Sono convinto oggi più che mai che il vero senso della politica si colga raggiungendo il cuore della gente e incontrandone l’umanità. Non ci può essere politica senza passione. Mi asterrò dal parlare con i giornalisti di politica per non diventare oggetto di strumentalizzazione delle ipocrisie della politica. Parteciperò da oggi in poi – conclude Cuffaro – soltanto della presentazione dei miei libri, per far conoscere la situazione drammatica delle carceri italiane e per migliorare le condizioni di vita dei detenuti”.