Unioni civili, il M5s spariglia le carte. Alfano esulta, il Pd trema

Unioni civili, il M5s spariglia le carte. Alfano esulta, il Pd trema
6 febbraio 2016

di Maurizio Balistreri

Il MoVimento 5 Stelle lascerà ai propri parlamentari libertà di coscienza sulle unioni civili: una decisione che spariglia le carte sul ddl Cirinnà, e ringalluzzisce il fronte di chi chiede lo stralcio delle stepchild adoption. Ma il Pd per ora non cambia linea: il testo Cirinnà viene considerato un buon punto di mediazione, comprese le adozioni, e dunque l’ipotesi stralcio non viene presa in considerazione. A decidere, come viene ripetuto da settimane, sarà l’aula del Senato. Tuttavia, dallo stato maggiore del Pd, la rotta grillina viene bollata come una scelta “scontata” visto che lo stesso Grillo “si rende conto di non poter reggere alla pressione di chi, dentro i gruppi, non voleva votare la legge e non voleva nemmeno dare il sospetto di essere a favore” di quel testo. Una ricostruzione che sembra avvalorata dai numeri, esigui, raccolti dall’appello su Twitter del senatore Alberto Airola: con l’hashtag ‘io voto si”, Airola ha chiesto ai suoi di esplicitare l’intenzione di voto. Un appello che – a cinque ore dal lancio – sta incontrando qualche difficolta’, con appena 17 senatori su 35 ad averlo sottoscritto pubblicamente. Al di la’ dei numeri, dalla segreteria del Pd quella di Grillo e’ definita una decisione matura. “Siamo a una prova decisiva per il progresso dei diritti civili in Italia, e non ci vorra’ molto per vedere se i grillini vorranno portare davvero il loro contributo”, dice la vicesegretario Deborah Serracchiani: “Diamo ai grillini il benvenuto nell’eta’ adulta della politica – prosegue ironica – in cui non esiste solo un mondo in bianco nero, ma ci si deve confrontare con la complessita’ e governarla”. Anche per il capogruppo dem al Senato, Luigi Zanda, “La decisione di Grillo di lasciare liberta’ di voto sui punti delicati del ddl sulle unioni civili e’ giusta”. Ma, aggiunge Zanda, serve “una discussione seria sul merito della legge, senza ostruzionismi e caterve di voti segreti strumentali”. Quanto e’ necessario a varare una legge sollecitata anche ieri dall’Unione Europea.

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Intanto, esulta Angelino Alfano, che vede saltare l’asse tra Pd e M5s che poteva garantire l’ok alla legge anche senza i voti di Ncd e del fronte cattolico: “L’intera legge potrebbe saltare” senza i voti dei grillini. A meno che, è il sottotesto, non si disponga lo stralcio delle adozioni recuperando tutti i voti cattolici. Dai vertici del Pd negano che ci sia mai stato un vero e proprio asse con i Cinque Stelle: “Abbiamo sempre detto che con i voti segreti sarebbe già stato abbastanza se i favorevoli e i contrari M5s fossero stati in pareggio…”. Perchè “nel MoVimento c’è una larga e diffusa sensibilità di destra, basti guardare Di Maio o Di Battista”, o “il numero basso dei parlamentari che dopo il ‘libera tutti’ hanno detto che voteranno comunque sì”. Insomma, “non ci siamo mai fidati fino in fondo”. Ora la strada è però obbligata: il Pd non “sponsorizzerà” lo stralcio delle adozioni, al massimo proverà a far votare l’emendamento che rimanda alla delega al governo il tema delle adozioni, prima che sia votato quello sullo stralcio tout court, per non procludere quella strada. E poi si conteranno i voti di palazzo Madama: sapendo che eliminare il tema delle adozioni eviterebbero parecchi problemi politici con l’area centrista, sperando che in quel caso la sinistra Pd scelga comunque di votare la legge, e sapendo che in ogni caso i Dem potranno rivendicare di aver approvato finalmente una legge che riconosce diritti attesi da anni. Sempre che, e qui si torna a Marcucci, tutti i partiti “si assumano la loro responsabilità per il voto finale di una legge storica. Non ci sarà escamotage possibile per rinviare ancora una volta le unioni civili”.

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