Papa a vescovi: non sottovalutare narcotraffico, è una “metastasi”

Papa a vescovi: non sottovalutare narcotraffico, è una “metastasi”
13 febbraio 2016

Prima giornata del Papa in Messico, oggi, dopo lo storico incontro con il patriarca russo Kirill, ieri a Cuba, e l’accoglienza nella serata (notte in Italia) all’aeroporto di Città del Messico. Francesco, terzo pontefice a visitare il paese dopo Giovanni Paolo II, che vi si è recato ben cinque volte, e Bendetto XVI, nel 2012, si fermerà nello Stato centro-americano, marcato da fenomeni di violenza legata al narcotraffico, fino a mercoledì prossimo, toccando le regioni più problematiche del paese. Francesco è stato accolto ieri alle 19.30 (le due e mezza di notte a Roma) dal presidente Enrique Peña Nieto, con la consorte Angelica Rivera, accompagnati da quattro bambini in abiti tradizionali che hanno porto all’ospite un omaggio floreale e un vaso con terra proveniente dai 31 Stati che compongono la federazione. Ad accogliere il Pontefice c’era anche il cardinale Norberto Rivera Carrera, arcivescovo della capitale dal 1995, con la presidenza della Conferenza episcopale messicana (Cem) guidata dal cardinale Francisco Robles Ortega, arcivescovo di Guadalajara. Il Papa è stato salutato da cinquemila persone sistemate su tribune installate per l’occasione che lo hanno accolto con giochi di luci, bandierine colorate, gruppi musicali nei costumi tradizionali, canti, balli e cori da stadio. Per la strada all’aeroporto alla nunziatura, poi, Francesco, in papamobile, ha solcato un interminabile fiume di luci – torce e cellulari – agitate da decine di migliaia di persone festanti che hanno aderito a un’iniziativa organizzata da giorni da un comitato promotore e denominata “muraglia della luce”.

La festa peraltro è proseguita anche davanti alla nunziatura, dove, dopo l’arrivo del Papa, si erano radunate centinaia di persone che lo hanno acclamato con canti e slogan. Una manifestazione di affetto che probabilmente sarebbe proseguita a lungo, scrive oggi l’Osservatore Romano, se Francesco non fosse uscito a salutarli. “Questa sera – ha detto rivolto loro – non dimenticate di guardare alla Madonna. Pensiamo alle persone a cui vogliamo bene e a quelli che non ci vogliono bene”. Quindi, prima di rientrare, li ha invitati a recitare un’avemaria. Oggi Francesco si è recato anche in visita ufficiale dal presidente Pena Nieto nel Palacio Nacional del Poder Ejecutivo Federal, alle 9.30 (16.30 italiane) successivamente sarà la volta delle autorità, i rappresentanti della società civile e il corpo diplomatico. Il Papa ha anche ringraziato i vescovi messicani per il sostegno ai migranti e li esorta a collaborare con “i vostri fratelli dell`episcopato statunitense”, nell’incontro con la conferenza episcopale messicana a Città del Messico.   Siate “Vescovi di sguardo limpido, di anima trasparente, di volto luminoso. Non abbiate paura della trasparenza. La Chiesa non ha bisogno dell`oscurità per lavorare”, ha sottolineato Francesco. “Vigilate affinché i vostri sguardi non si coprano con le penombre della nebbia della mondanità – ha sottolineato -. Non lasciatevi corrompere dal volgare materialismo né dalle illusioni seduttrici degli accordi sottobanco; non riponete la vostra fiducia nei ‘carri e cavalli’ dei faraoni attuali, perché la nostra forza è la ‘colonna di fuoco’ che rompe dividendole in due le acque del mare, senza fare grande rumore”.

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Sempre rivolgendosi ai vescovi, dura condanna della “metastasi” del narcotraffico in Messico. “Le proporzioni del fenomeno – ha detto – la complessità delle sue cause, l`immensità della sua estensione come metastasi che divora, la gravità della violenza che disgrega e delle sue sconvolte connessioni, non permettono a noi, Pastori della Chiesa, di rifugiarci in condanne generiche, bensì esigono un coraggio profetico e un serio e qualificato progetto pastorale per contribuire, gradualmente, a tessere quella delicata rete umana, senza la quale tutti saremmo fin dall`inizio distrutti da tale insidiosa minaccia”. Dopo gli incontri istituzionali con il Capo dello Stato e con i vescovi del paese, Papa Francesco visita oggi il santuario mariano di Guadalupe, a conclusione della sua prima giornata in Messico, simbolo dell’identità messicana, cuore della devozione popolare latino-americana. Dopo la prima giornata a Città del Messico, domani, domenica 14 febbraio, il Papa si trasferisce in elicottero a Ecatepec, “collina ventosa” e particolarmente fredda, motivo per il quale, per evitare di obbligare i fedeli a lunghe attese all`addiaccio, celebrerà una messa piuttosto tardi in mattinata, alle 11.30 (18.30). Rientro nel pomeriggio a Città del Messico dove alle 17.45 (mezzanotte e tre quarti) il Papa visiterà l`ospedale pediatrico “Federico Gómez”. Lunedì 15 febbraio è dedicato al Chiapas, nell`estremo sud-est del Paese, a confine con il Guatemala e al resto dell`America centrale e dunque, ha precisato il portavoce vaticano Federico Lombardi, “confine di ingresso di migranti in entrata”. Zona caratterizzata dalla presenza indigena, il Papa si recherà in elicottero da Tuxtla Gutierrez a San Cristóbal de Las Casas , il cui primo vescovo è stato Bartolomeo de Las Casas, dove alle 10.15 (17.15) celebra messa con le comunità indigene del Chiapas nel centro sportivo municipale, con messe e letture nelle tre lingue locali, e alle 13 (20) pranza con gli indigeni. Alle 15 visita alla cattedrale, alle 16,15 (23.15) incontro con le famiglie nello stadio “Victor Manuel Reyna” a Tuxtla Gutierrez. Prevista la testimonianza di una coppia di divorziati risposati. In serata il rientro a Città del Messico.

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Martedì 16 il Papa si trasferisce in aereo a Morelia, “purtroppo luogo famoso per la violenza e il narcotraffico”, ha annotato Lombardi. Il Papa ha elevato a cardinale l`arcivescovo locale Suarez Inda. Messa alle 10 (17) con i religiosi, alle 15.20 (22.20) visita alla cattedrale e alle 16.30 (23.30) incontro con i giovani nello stadio “José María Morelos y Pavón”. In serata il rientro a Città del Messico. Mercoledì 17 infine il Papa visita Ciudad Juárez: Francesco, ha ricordato Lombardi, “aveva detto che aveva pensato di entrare negli Stati Uniti dal Messico, teneva molto alla sua presenza nel confine” e Ciudad Juarez è “un luogo estremamente significativo delle problematiche sociali e umane del Messico e di tutto il continente”. Alle 10,30 (18.30) visita il locale penitenziario dove si trovano 3mila detenuti e il Papa ne incontrerà 700 nella cappella. A mezzogiorno (20) l`incontro con il mondo del lavoro al Colegio de Bachilleres dello Stato di Chihuahua, dove sarà presente anche una delegazione dei movimenti popolari già incontrati dal Papa sia in Bolivia che in Vaticano. Poi Francesco si dirige verso il confine con gli Stati Uniti, dove passerà “vicino al confine in rete metallica” e vi si avvicinerà “per salutare” chi è passato dall`altra parte. Alle 16 (mezzanotte), messa nell’area fieristica di Ciudad Juarez: il palco, ha sottolineato Lombardi, “si trova a 80 metri dalla frontiera e si prevede che dall`altra parte della frontiera ci siano decine di migliaia di persone a El Paso”, mentre sul lato messicano si attendono fino a 200mila persone. A questa messa è prevista anche la presenza di “diversi gruppi” di persone vittime di violenze o loro familiari, a partire da persone legate ai 43 studenti messicani spariti svariati mesi fa, e più volte citati dal Papa, in una faida connessa col narcotraffico. Il Papa lascerà Ciudad Juarez alle 19.15 (3.15) per tornare a Roma, dove l`atterraggio dell`aereo è atteso alle 14,45 a Ciampino. R. C.

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