Piromani e condannati tra i 24 mila forestali. Crocetta alza la voce: “Faremo pulizia”

Tra i 24.000 forestali siciliani ci sono anche condannati in via definitiva per fatti gravi, compreso avere dato alle fiamme quei boschi che dovrebbero difendere. Almeno 3500 i condannati per vari reati per alcuni dei quali e’ sancita una chiara incompatibilita’ rispetto al posto che occupano. Ma nessun controllo evidentemente e’ stato fatto e tutti sono rimasti negli elenchi della Regione. Il governatore Rosario Crocetta adesso alza la voce, con parole che ai piu’ appaiono tardive: “Solo chi ha i requisiti di legge puo’ rimanere all’interno del bacino dei forestali. Si dovra’ agire con la necessaria determinazione perche’ l’obiettivo di fare pulizia all’interno della macchina regionale e’ prioritario e questa azione la porteremo avanti fino in fondo”. E assicura di non essersi svegliato solo ora: “Da tempo sollecito di fare applicare la legge e l’amministrazione regionale si e’ attivata per questo”.

Gia’ nell’ottobre del 2014, in effetti, aveva dato direttiva al dirigente generale del Dipartimento Lavoro di acquisire in tempi ristretti il certificato del casellario giudiziale e il certificato dei carichi pendenti di tutti i lavoratori forestali, “proprio allo scopo di individuare eventuali soggetti responsabili di azioni contrarie all’ordine pubblico, al patrimonio, alla persona, per escluderli dagli elenchi speciali dei lavoratori forestali”. Ma in questo anno e mezzo nulla e’ stato fatto e nessuno ha preso provvedimenti. Crocetta oggi ha inviato una direttiva sui lavoratori forestali ai dirigenti generali dei dipartimenti del Lavoro, dello Sviluppo rurale e del Corpo forestale della Regione siciliana perche’ prendano provvedimenti attraverso “l’immediato avvio del procedimento di cancellazione dagli appositi elenchi tenuti dai competenti Uffici del Dipartimento regionale del Lavoro, dell’Impiego, dell’orientamento, dei servizi e delle attivita’ formative, dei soggetti non in possesso dei requisiti necessari alla costituzione di un rapporto di lavoro con la pubblica amministrazione”. La mancata definizione del procedimento entro trenta giorni a partire da oggi, “onerera’ il dirigente generale del Dipartimento dell’avvio dei necessari interventi sostitutivi”.

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