La minoranza del Pd chiede un congresso del partito per discutere l’ingresso di Denis Verdini e di una nuova pattuglia di ex berlusconiani nella maggioranza di governo. “E’ chiaro che il voto di fiducia – ha dichiarato Roberto Speranza, parlando in sala stampa alla Camera in riferimento alla fiducia approvata ieri in Senato sul ddl delle unioni civili – costituisce il perimetro della maggioranza. Penso sia un fatto molto grave, una scelta profondamente sbagliata che non condivido e che tocca l’identità profonda del Partito democratico. Il Pd è nato per essere il cardine del centrosinistra, ma giorno dopo giorno rischia di diventare altro”. “Questo per me non è accettabile, non si può stare zitti, serve una discussione vera sull’identità del Partito democratico e l’identità del Partito democratico si può decidere solo in un congresso. Chiediamo di anticipare il congresso”, ha sottolineato Speranza. A chi obietta che già all’epoca della segreteria di Pier Luigi Bersani il Pd si era accordato con Forza Italia, Speranza ha replicato: “Il governo Letta è nato perché erano indispensabili quei voti per far nascere un governo. Oggi un governo già esiste e non possiamo trasformare la necessaria indispensabile dialettica e dinamica parlamentare di quei giorni in una scelta politica. Qui si sta facendo altro: la prospettiva politica, il disegno politico che si sta costruendo è il disegno di patto organico con residui del berlusconismo. Io penso che questo sia sbagliato e credo sia giusto che il nostro popolo, la nostra gente, ne possa discutere e valutare cosa ne pensa. Per quanto ci riguarda il Pd non deve avere nulla a che fare con Verdini e chi è stato protagonista in prima linea della stagione berlusconiana”. “A me interessa la prospettiva politica. Qui – ha ammonito l’esponente dem – si sta scambiando la prospettiva di un accordo su alcune questioni con una prospettiva politica che giorno dopo giorno snatura il Pd. E io penso che sia giusto immaginare che questo venga finalmente fermato. Non è più possibile, il nostro popolo finisce per non capirci e se continua così ci troveremo con Verdini e company sempre più vicini, il nostro popolo sempre più lontano”. Il problema non è la collocazione della minoranza Pd: “Non è una questione di persone ma di linea politica”, ha risposto Speranza a chi gli ha chiesto se si candiderà alla segreteria del partito.