Precari, forestali, riscossione, sanatorie e sostegno al reddito. L’Assemblea regionale siciliana ha fatto scattare il disco verde oggi alla prolissa Legge di stabilita’ regionale, interrompendo, appena oltre il limite, i due mesi di esercizio provvisorio. Dopo una maratona lunga dieci giorni, il parlamento siciliano ha approvato la manovra finanziaria, con 49 voti a favore, 21 contrari e tre astenuti. Adesso la partita di sposta a Roma e ha in palio quasi 2 miliardi, tra incassi immediatamente attesi per blindare il bilancio (500 milioni) e gestione del disavanzo da 1,4 miliardi legato alla complessa questione dei trasferimenti: “Chiuderemo l’accordo con Roma che ridara’ alla Sicilia quanto spetta”, si dice sicuro Rosario Crocetta. Una novantina di articoli su cui si e’ consumata la solita e tumultuosa maratona d’Aula, dove non sono mancate le battaglie all’ultima prebenda. Ma la guerra l’ha vinta il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone che ha tenuto il punto bloccando i finanziamenti a pioggia, impedendo anche le sedute notturne per garantire la massima trasparenza e il piu’ ampio controllo. Adesso i quasi 13 milioni in palio per piccoli enti e associazioni confluiscono in un fondo unico e saranno distribuiti dagli assessorati alle associazioni e agli istituti che supereranno le selezioni affidate a bandi. Nel frattempo, teatri, enti regionali, parchi e opere universitarie – in tutto 63 – ottengono 311 milioni, quasi 22 in meno rispetto all’anno scorso. La manovra realizza risparmi stimati in 400 milioni – a valere soprattutto su Comuni e sanita’ – e ‘libera’ mezzo miliardo di euro necessario per chiudere il bilancio e condizionato all’accordo con lo Stato. Autorizzato l’utilizzo di una quota del Fondo sanitario pari a 127,8 milioni per pagare il debito contratto con il ministero dell’Economia in materia sanitaria. Una manovra che consente di consolidare il bilancio regionale con risorse pari a 72 milioni.
PRECARI, FORESTALI E CANTIERI LAVORO. Via libera alla proroga per un anno dei 24 mila precari degli enti locali: pronti poco meno di 189 milioni per alimentare il percorso (e la speranza) della stabilizzazione, proseguendo nella strada tracciata dalla legge di stabilita’ nazionale del dicembre scorso. Il provvedimento riguarda anche per i 300 precari dei quattordici Comuni in dissesto. Penalita’ per i sindaci inerti: chi non stabilizza coprendo i posti disponibili in pianta organica, avra’ solo il 50 per cento del contributo della Regione. Niente proroga al momento per i 3600 operatori degli ex sportelli multifunzionali della formazione professionale: la materia sara’ oggetto di un successivo ddl per un’operazione che vale 36 milioni. Sospeso il turnover tra i 24 mila forestali e precari dell’Esa: il che significa anche stop agli avanzamenti di grado e stipendio per quattro mesi. Previsti risparmi per 5 milioni, a fronte comunque di una spesa che resta pressoche’ inchiodata sui 250 milioni. Soprattutto niente aumenti di giornate per gli stagionali, ma entro 90 giorni il governo deve portare in aula una riforma del settore ed entro 30 giorni la riforma deve essere votata in aula, altrimenti, dopo quattro mesi scatteranno gli avanzamenti. Cento milioni ai Comuni e agli enti di culto per l’avvio dei cantieri di lavoro: meta’ dello stanziamento da destinare ai Comuni per i nuovi cantieri e 20 milioni per quelli gia’ programmati negli ultimi due anni; altri 10 permetteranno l’impiego di personale da destinare alla raccolta differenziata mentre i rimanenti 20 saranno utilizzati per le opere nel sociale degli enti di culto”. Resta nel bacino dei Pip anche chi superera’ la soglia Isee di 20 mila euro a patto che non superi anche quella familiare di 40 mila euro.
COMUNI, SANATORIE E ISOLE. Ai Comuni un fondo da 390 milioni di euro, 50 milioni attinti dal Fondo delle pensioni dei regionali; altri 115 milioni arriveranno dai fondi Pac solo per spese di investimento. Approvata la norma che proroga alla fine del 2018 la facolta’ di recuperare a fini abitativi sottotetti, pertinenze, locali accessori e seminterrati; estesi anche i termini degli interventi di edilizia agevolata. Niente da fare per la norma che apriva agli insediamenti produttivi in verde agricolo. Mentre e’ passata quella che e’ stata battezzata anche da alcuni settori della maggioranza come “sanatoria camuffata”, che consente di tenere aperte tutto l’anno lidi e strutture balneari finora precarie. Affidate ai comuni la competenza a redigere un piano per l’utilizzo del demanio marittimo e quella sui controlli e la gestione dello stesso, mentre rimane competenza degli Udema il rilascio delle concessioni. Con la riforma vengono valorizzati gli immobili del demanio marittimo in precarie condizioni. Aperti i bandi alle tratte aeree per le isole, prevedendo che “i servizi di trasporto dei passeggeri tra la Sicilia e le isole minori e tra di esse possano essere espletati anche con mezzi alternativi a quelli marittimi” e incrementa i finanziamenti di 7 milioni.
BUROCRATI. La Sicilia fa sua la norma nazionale in base alla quale i dirigenti generali che hanno incarichi aggiuntivi non possono prendere alcun compenso, i dirigenti semplici invece devono restituire il 50 per cento. Incarichi gratuiti per i cda degli enti che ricevono finanziamenti regionali in maniera diretta e sono controllati dalla Regione, ma sono sottratti a questa norma moltissimi enti, Ipab, Iacp e teatri compresi. Piu’ leggere le buonuscite dei regionali, calcolate su buste paga degli ultimi cinque anni e non piu’ sull’ultima. Stop al salario accessorio per chi e’ in aspettativa sindacale, taglio immediato per i dirigenti generali che superano i tetto di 160 mila euro. I dirigenti generali revocati non avranno piu’ lo stipendio pieno dopo la cessazione dell’incarico, ma solo il trattamento fondamentale. Ma nessun tetto agli stipendi dei manager delle partecipate. L’Ars ha bocciato la soglia massima di 118.000 euro. Autorizzata l’assunzione di altri 9 testimoni di giustizia.
IMPRESE. Passa il finanziamento di 20 milioni per incrementare i fondi di Ircac e Crias. Sull’Irfis ok a un fondo unico per agevolare l’accesso al credito delle Pmi dell’agricoltura, dell’industria, del trurismo, del commercio, dell’energia, editoria e dell’agroindustria. Basteranno le autorizzazioni per aprire i distributori di carburanti. E un fondo da 1,2 milioni presso l’assessorato all’Economia allunga la vita a Sviluppo Italia Sicilia e ai suoi 75 dipendenti. Mentre cade il ‘monopolio’ di Sicilia e-servizi, uno sgarbo all’ex pm Antonio Ingroia, che consentira’ all’amministrazione di ricorrere a imprese esterne per i servizi informatici.
RIFIUTI E RISCOSSIONE. Decolla l’ecotassa diversificata per i Comuni, con premialita’ per quelli virtuosi che riusciranno a raggiungere risultati nella raccolta differenziata. Compatta la maggioranza che con un largo consenso, ha sfidato il muro delle opposizioni, votando contro l’emendamento soppressivo dell’intero articolo, bocciandolo anche con voto segreto. La norma e’ stata difesa in Aula dal presidente della Regione Rosario Crocetta e dall’assessore all’Energia Vania Contrafatto e stabilisce che i Comuni che non raggiungono nell’anno precedente la percentuale di raccolta differenziata del 65% sono tenuti al pagamento di un’addizionale del 20%. varata la norma salva-Riscossione che stanzia 13,9 milioni. Esclusa quella sulla ricapitalizzazione che sara’ effettuata solo in presenza di un piano di recupero. Una via libera, col contributo di settori dell’opposizione che ha avuto come prezzo la decadenza del Cda e del suo contestato presidente.