Dopo Finanziaria, l’Ars approva il bilancio. Le reazioni della politica e dei sindacati

SICILIA Il 15 marzo e’ il termine stabilito all’unanimita’ dalla conferenza dei capigruppo per portare in Aula le norme stralciate dalla finanziaria regionale, racchiuse in un apposito ddl

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L’Aula dell’Ars ha approvato, dopo la finanziaria, anche il bilancio, corredato da una nota tecnica di variazione. Sono stati 45 i voti favorevoli, 20 contrari e 4 gli astenuti. Il 15 marzo e’ il termine stabilito all’unanimita’ dalla conferenza dei capigruppo per portare in Aula le norme stralciate dalla finanziaria regionale, racchiuse in un apposito disegno di legge “Disposizoni in favore del tessuto economico regionale” che riguardano il finanziamento di alcuni settori nevralgici del sociale collegati con la pubblica amministrazione. Per gli altri enti minori e’ prevista la partecipazione ai bandi pubblici. Il ddl passera’ prima al vaglio della commissione Bilancio. Tra le misure incluse nello stralcio quella che riguarda l’Oasi di Troina, il sostegno agli sportelli multifunzionali, il rifinanziamento del dissalatore nell’isola di Vulcano. Incluse anche una ventina di norme che il presidente dell’Ars Ardizzone aveva escluso dalla finanziaria all’inizio del suo iter in Aula: tra le misure quelle per il personale medico nelle aziende sanitarie, per l’assegnazione ad altre amministrazioni dei testimoni di giustizia, lavori in economia nel settore forestale, iniziative volte alla promozione di start up, integrazione scolastica per soggetti con gravi handicap. L’aula si riunira’ l’8 marzo per discutere il ddl suol demanio trazzerale e alcune mozioni. Ed ecco le reazioni della politica sul voto della Legge di stabilità:

CROCETTA “Con questa finanziaria la Sicilia si pone in linea con il resto del Paese: dopo un decennio abbiamo conti in ordine e un piano di ammortamento per i debiti. Ma io sono come quelle squadre di calcio che quando segnano un gol non si fermano, vogliono fare il secondo, e poi il terzo. Ecco, non ci dobbiamo fermare, dobbiamo andare avanti con le riforme a partire dal completamento di quella delle Province, e procedere con le norme stralciate dalla finanziaria che dovranno essere esaminate già a partire dalla prossima settimana”. Cosi il governatore Rosario Crocetta. “Questa manovra contiene norme importanti – dice – finalmente i 750 milioni del fondo sociale per la coesione che fino ad oggi sono stati utilizzati per spesa corrente potranno essere destinati agli investimenti. Ci sono poi i cantieri di servizio. I forestali quando sono arrivato costavano 450 milioni, oggi ne costano 250. E poi c’è l’operazione verità sulla sanità: abbiamo tagliato gli sprechi senza tagliare servizi”.

MUSUMECI “Per il quarto anno consecutivo, il governo Crocetta sforna una Finanziaria alla “Arlecchino”, con mille pezze, senza coerenza, senza strategia. Si continuano a rattoppare i buchi del precariato diffuso senza avere il coraggio di rimuoverne le cause. Anche quest’anno nessuna proposta di riforma per lo sviluppo, per le imprese, per l’autoimprenditorialità, per l’occupazione giovanile. Una sceneggiata che si ripete, in un clima di vergognosa subalternità verso Roma che Crocetta si sforza di smentire con argomenti davvero patetici. L’unica consolazione è che questa tragedia per il popolo siciliano dovrebbe concludersi tra venti mesi.” Lo afferma l’esponente dell’opposizione Nello Musumeci.

ANSELMO “Abbiamo approvato una manovra solida all’insegna della serietà e del rigore, che fa fare alla Sicilia un importante passo avanti nella messa in sicurezza dei conti”. L’ha detto Alice Anselmo, presidente del gruppo Pd all’Ars. “Attraverso la finanziaria – aggiunge Anselmo – abbiamo approvato un pacchetto di norme che danno risposte a diverse comparti, dagli enti locali ai precari, dai forestali alle imprese, dall’agricoltura al turismo. Abbiamo garantito i precari e salvaguardato i comuni. Abbiamo archiviato la ‘tabella H, salvaguardando il mondo della cultura, i teatri ed il sociale”. “Bisogna tenere presente – prosegue il presidente del gruppo Pd – che la legge di stabilità svolge un ruolo differente rispetto al passato. Gran parte delle misure per lo sviluppo, infatti, sono oggi affidate all’utilizzo dei fondi extraregionali, statali e comunitari: Fsc, Pac, Fesr, Fes, Psr e fondi nazionali come Pin ricerca e Pon istruzione. In ogni caso già dal prossimo anno potremo trovare all’interno della manovra misure specifiche dedicate alla crescita”.

MAGGIO  “Bene l’ok alla manovra, ma adesso bisogna liberare le risorse per lo sviluppo e completare le riforme dall’acqua ai rifiuti, quella che riguarda i forestali e i Liberi consorzi e, dopo quanto avvenuto ieri in aula, fare le leggi di settore per i contributi ad enti e associazioni”. Lo dice il presidente della commissione Ambiente dell’Ars Mariella Maggio(Pd), dopo l’ok dell’aula alla Finanziaria regionale. “Nonostante sia stata abolita da anni la Tabella H, adesso il Governo dovra’ nuovamente mettere mano alla partita dei contributi da destinare agli enti, che resta aperta – aggiunge – per la bocciatura dell’emendamento di riscrittura dell’articolo 23 della Finanziaria presentato dall’esecutivo, che prevedeva di destinare 12,9 milioni di euro agli assessorati e di utilizzare i bandi pubblici”. “Con la discussione in aula sembrava essere stata trovata la quadra – conclude – ma, come nel gioco dell’Oca, l’approvazione, a scrutinio segreto, dell’emendamento dei Cinquestelle ci ha rispediti al punto di partenza: adesso la palla passa di nuovo al Governo, che dovra’ stabilire con quali criteri ripartire il plafond confluito nel Fondo unico. Chi l’ha votato, probabilmente, spera in una forzatura per spingere il Governo verso scelte senza criteri ne’ priorita’”.

M5S  “Ancora peggiore di quello che ci si aspettava”. Il M5S boccia una finanziaria “senza soldi, senza spina dorsale e senza la benche’ minima prospettiva di sviluppo, che raschia il fondo di tutti i barili possibili, solo allo scopo di mettere inutili pezze in un vestito ormai chiaramente da eliminare”. “L’assalto al fondo sanita’ e a quello pensioni – dicono i deputati 5stelle – sono la fotografia di una Regione ormai alla bancarotta di cui il Pd e Crocetta dovranno dare conto ai siciliani”. Tra le “infinite note negative”, comunque, “qualcosa di buono da sala d’Ercole, grazie al M5S , e’ arrivata, a cominciare dalla conduzione dei lavori. Per la prima vota, da anni a questa parte, infatti, non si e’ legiferato di notte, grazie al presidente Ardizzone, che ha raccolto la pressante richiesta che da inizio legislatura avanzano i deputati 5stelle. Speriamo – dicono i deputati del Movimento – che non sia un fuoco di paglia e che questa condotta diventi una costante”.

UIL “Guardando quello che hanno combinato i politici siciliani con questa Finanziaria, definirla Legge di Stabilita’ appare provocatorio. Nessuna emergenza, infatti, e’ stata risolta e il futuro di lavoratori e precari resta in bilico. I conti della Regione quadreranno solo quando il Governo nazionale decidera’ di stanziare 500 milioni mancanti. Forse”. Lo dice il segretario generale della Uil Sicilia, Claudio Barone, che spiega: “All’interno della manovra economica sono insufficienti le risorse per le ex Province. Chi paghera’ i circa settemila dipendenti che non potranno usufruire della mobilita’ come nel resto d’Italia? Per i 24 mila precari degli Enti locali, invece, l’ennesima stentata proroga ma nessuna idea credibile di stabilizzazione. E per i Forestali, ancora una volta, l’auspicio di una riforma futura”. Adesso, dopo l’approvazione della manovra, “Ars e Governo non devono tornare a dormire. Questo sindacato chiede alla politica di non limitarsi a tamponare le emergenze ma a costruire, senza piu’ rinvii, soluzioni che diano una prospettiva di sviluppo non assistenziale”.

ANCI  “L’approvazione della Legge di stabilita’ segna un passo avanti sul fronte dei trasferimenti ai Comuni”. Lo affermano Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, rispettivamente presidente e segretario generale di Anci Sicilia, che aggiungono: “Rispetto al testo uscito dalla Commissione Bilancio, grazie alla sensibilita’ del Presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone e di numerosi deputati, si e’ fatto un importante passo avanti e sono stati individuati ulteriori 50 milioni per spese di investimento. Restano pero’ pesanti incognite circa l’utilizzabilita’ dei 115 milioni di fondi Pac per il pagamento delle rate dei mutui contratti per investimenti”. “Le incertezza sulla effettivita’ delle risorse destinate agli enti locali unitamente alla crisi finanziaria delle ex province pesano come un macigno sulla possibilita’ di riorganizzare in maniere efficiente i servizi di area vasta. Per questo – concludono – come lo stesso assessore all’Economia ha proposto, riteniamo che non sia piu’ procrastinabile un confronto con il governo nazionale al fine di evitare i rischi di un grave corto circuito istituzionale”.

CNA “Ancora una volta con la finanziaria regionale si destinano attenzioni e risorse a bacini di assistenzialismo, mentre alle attivita’ produttive, all’artigianato e alle imprese si riservano misure con il contagocce”. Lo dice Mario Filippello, segretario regionale della Cna (Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa) a proposito dell’approvazione della manovra economica regionale. “Quasi inesistenti i provvedimenti per le imprese produttive contenuti nella manovra – aggiunge Filippello – le somme destinate alla Crias non risolvono certo i problemi di chi, ogni giorno, lotta per tenere alzata la saracinesca. Ci aspettiamo che governo e parlamento pongano rimedio gia’ a partire dal ‘ddl stralcio’, e abbiano una nuova visione dell’utilizzo dei fondi extraregionali, che devono essere indirizzati anche al sostegno dell’accesso al credito”.

FALCONE “Forza Italia continua a ribadire la propria contrarietà alle scelte irresponsabili e devastanti del governo Crocetta. In Aula abbiamo confermato le ragioni del nostro profondo disappunto nei confronti di un esecutivo che sa soltanto tirare a campare, non avendo risolto, bensì aggravato, i problemi che affliggono la Sicilia. Il nostro movimento si è impegnato a limitare il più possibile i danni, ottenendo alcuni risultati ragguardevoli: dal contrasto alla povertà, con 100 milioni di euro per i cantieri di lavoro, al sostegno al credito per le imprese, attraverso l’IRFIS, l’IRCAC e la CRIAS, alla tutela del diritto allo studio per le scuole paritarie primarie, fino al massimo sostegno possibile per gli enti locali. Purtroppo ci rendiamo conto che tutto questo non basta. La maggioranza a trazione Pd e Udc, infatti, è sempre più lontana dai segmenti sociali e produttivi, non accorgendosi che la disoccupazione aumenta costantemente, che sono sempre più numerosi i giovani che lasciano l’Isola nella speranza di un futuro migliore altrove”. Lo dichiara l’onorevole Marco Falcone, capogruppo di Forza Italia all’ARS.

PSE “Come gruppo parlamentare Pse ci siamo intestate alcune norme importanti di questa finanziaria, proponendole nelle commissioni, e facendole approvare in Aula. Rivendichiamo le misure a favore delle piccole e medie imprese con stanziamenti per l’Irfis, la Crias e l’Ircac e i relativi fondi di rotazione. Per i comuni abbiamo sostenuto l’istituzione di un fondo per circa 100 milioni di euro per rilanciare i cantieri di servizio, che potranno essere proposti anche dagli Enti di culto. Ma voglio ricordare come per gli Enti locali ci siamo schierati per dotare il fondo per le Autonomie di nuove risorse per scongiurare nuovi dissesti. Inoltre abbiamo ottenuto il rifinanziamento della Società interporti siciliani per non perdere i finanziamenti europei a favore dei porti di Termini Imerese e Catania. Buona la norma sulla destagionalizzazione turistica che consentirà di tenere aperti i lidi per tutto l’anno”. Lo afferma Giovanni Di Giacinto, capogruppo del Pse all’Assemblea regionale siciliana.

NCD  “Si sono gettate le basi per un miglioramento e una razionalizzazione economica e finanziaria della nostra regione”. Lo dicono, dopo il doppio voto finale a bilancio e legge di stabilita’, il presidente Ncd Nino D’Asero e tutto il gruppo all’Ars. “E’ la prima finanziaria nella quale non si fa ricorso a mutui che impoveriscono le future generazioni, come in questi ultimi lustri si era abituati a vedere”, continuano i deputati del Nuovo Centrodestra. E “il salvataggio di Riscossione Sicilia, nel rispetto dell’autonomia e perche’ non si arrivasse alla svendita a Equitalia, ci riempie d’orgoglio, ricordando anche la epocale riforma del sistema della Forestale che si concludera’ entro i prossimi quattro mesi”.