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Omicidio stradale è legge. E al Senato il gruppo di Verdini si spacca

L’assemblea del Senato ha approvato la fiducia posta dal governo al ddl che introduce il reato di omicidio stradale, e il provvedimento stesso, con 149 voti a favore, 3 contrari e 15 astenuti. La norma ora è legge. “Per Lorenzo, per Gabriele, per le vittime della strada. Per le loro famiglie. L`omicidio stradale è legge. #finalmente”. Lo scrive il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, su twitter.  Il gruppo dei senatori verdiniani di Ala ha cambiato strategia nel corso delle votazioni della fiducia posta dal governo sul ddl e contrariamente a quanto annunciato in sede di dichiarazione di voto, quando avevano annunciato l’intenzione di non partecipare al voto, al termine della seconda chiama, quando la consistenza dei voti e la loro ‘geografia’ politica era chiara, si sono presentati votando “astenuto”. Una differenza non banale al Senato, dove ogni voto non espressamente a favore è considerato contrario, astenuti compresi. Sono stati 13 i senatori di Ala che hanno partecipato al voto e si sono astenuti, su un complessivo di 19 componenti il gruppo. Gli atri sono risultati assenti. A favore si sono espressi: Barani, D’Anna, Langella, Longo, Mazzoni, Iurlaro, Pagnoncelli, Piccinelli, Repetti, Ruvolo, Amoruso, Verdini e Auricchio. Quasi tutti hanno votato al termine della seconda chiama, rispondendo all’ultima sollecitazione del presidetne Grasso. Il numero legale in aula del Senato, in base ai tabulati ufficiali, era di 146: a fronte di 149 voti a favore ottenuti dal ddl sull’omicidio stradale e per la fiducia posta dal governo, i 13 voti, cioè le 13 presenze dei senatori verdiniani di Ala (ancorchè astenuti al momento dell’espressione del voto) non sono stati nè rilevanti nè determinanti.

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