L’Europa boccia l’Italia per spesa fondi per sanità e prevenzione

OSSERVASALUTE Il nostro Paese si pone in fondo alla classifica europea. Iss: “Le analisi segnalano numerosi elementi di criticità confermando il trend in diminuzione delle risorse pubbliche”

ospedali

Italia bocciata in prevenzione, con una spesa per la salute in fondo alla classifica europea. Lo afferma il rapporto Osservasalute realizzato dall’osservatorio sulla salute delle Regioni e presentato oggi a Roma. “Anche quest’anno – avverte Walter Ricciardi, presidente dell’Iss e direttore dell’Osservatorio – le analisi contenute nel Rapporto Osservasalute segnalano numerosi elementi di criticità, in quanto confermano il trend in diminuzione delle risorse pubbliche a disposizione per la sanità, le esigue risorse destinate alla prevenzione e le persistenti iniquità”. La spesa sanitaria pubblica è passata dai 112,5 miliardi di euro del 2010 ai 110,5 del 2014, si legge, e la contrazione ha coinciso con una lenta ma costante riduzione dei deficit regionali, conseguita però in gran parte tramite il blocco o la riduzione del personale sanitario e il contenimento dei consumi, misure che, sottolineao gli esperti, difficilmente potranno funzionare ancora nel futuro.

Nel 2014 la dotazione di posti letto negli ospedali è risultata 3,04 per 1.000 abitanti per la componente acuti e allo 0,58 per 1.000 per la componente post-acuzie, lungodegenza e riabilitazione, tutti valori inferiori agli standard normativi. Nel contempo, la spesa per il personale, in rapporto alla popolazione, è diminuita del 4,4% tra il 2010-2013. L’investimento in prevenzione è molto scarso, solo il 4,1% della spesa sanitaria totale. Nel 2014, la spesa sanitaria pubblica pro capite in Italia è di 1.817&euro, del tutto in linea con il valore dell’anno precedente che pone l’Italia tra i Paesi che spendono meno. Nell’ultimo anno, ad esempio, il Canada ha speso oltre il 100% in più per ogni cittadino rispetto all’Italia, la Germania il 68%. La spesa pro capite più alta si registra in Molise (2.226&euro) e la più bassa in Campania (1.689&euro).