Nell’ambito di un’inchiesta su camorra e affari nel casertano, che ha portato all’esecuzione di 9 ordinanze di custodia cautelare, tra cui una per l’ex sindaco di Santa Maria Capua Vetere, Biagio Di Muro, risulta indagato anche Stefano Graziano, presidente del Pd Campania. L’alto esponente del partito democratico è accusato di concorso esterno in associazione camorristica. Secondo l’ipotesi degli inquirenti, Graziano ha ottenuto appoggi elettorali di camorristi vicini ai casalesi in cambio di favori. Le perquisizioni a carico di Graziano hanno interessato le sue abitazioni di Caserta e Roma e gli uffici nella sede del Consiglio regionale della Campania. L’ipotesi di reato su cui i pm coordinati dall’aggiunto Giuseppe Borrelli intendono far luce riguarda alcune conversazioni intercettate dai carabinieri di Caserta tra Alessandro Zagaria, il ristoratore che per gli inquirenti e’ l’anello di congiunzione tra clan e amministratori pubblici corrotti, e Biagio Maria Di Muro, ex sindaco di Santa Maria Capua Vetere al centro dell’appalto con evidenza pubblica per il restauro di un palazzo storico samaritano, nel quale pare abbia dimorato Giuseppe Garibaldi, confiscato negli anni ’90. Conversazioni nelle quali si fa riferimento a Graziano come politico che chiede appoggio elettorale e in cambio diventa “punto di riferimento politico e amministrativo” del gruppo Zagaria dei Casalesi. La gara per il restauro del palazzo, immobile da destinare per una ironia beffarda a Polo della cultura e della legalita’, viene bandita a novembre 2013 e aggiudicata il 9 ottobre dell’anno successivo alla societa’ di Marco Cascella con la progettazione di Guglielmo La Regina. Le intercettazioni ambientali e telefoniche, oltre a rivelazioni di pentiti, confluiscono in due informative, dei carabinieri di Caserta e della guardia di finanza di Napoli, che poi da luglio scorso danno il via all’indagine che ha portato ai nove arresti e alle perquisizioni a carico di Graziano. Perquisizioni e acquisizioni di atti ci sono state pero’ anche nei mesi scorsi, cosi’ da documenti cartacei informatici e riscontri bancari e’ emerso lo scenario che ha portato il gip Laura Alfano a emettere i provvedimenti. L’inchiesta, inoltre, e’ legata ad un’indagine che il 30 marzo scorso ha portato alla misura cautelare nei confronti di un consigliere comunale samaritano, Alfonso Salzillo, che, intercettato, piu’ volte testimonia dei continui contatti tra Alessandro Zagaria e l’ex sindaco Di Muro. La tangente pagata per i lavori di restauro e’ di 100 mila euro, su un appalto di 2 milioni di euro, 70mila da dividersi tra Di Muro e Roberto Di Tommaso, il funzionario comunale responsabile unico della gara d’appalto, e altri 30 mila euro vanno a Vincenzo Manocchio. Proprio le conversazioni telefoniche tra Zagaria e Di Muro chiamano in causa l’esponente del Pd che, nell’ipotesi del pm, ha chiesto e ottenuto appoggi nelle ultime tornate elettorali.
GRAZIANO “Nell’esprimere la massima fiducia nell’operato della magistratura, con grande sofferenza, comunico la mia autosospensione dal Partito Democratico in attesa di chiarire, al di là di ogni anche generico sospetto, la mia posizione”. Così il presidente del Pd Campania, e consigliere regionale, Stefano Graziano, che risulta indagato dalla Dda partenopea nell’ambito di un’inchiesta che oggi ha portato all’esecuzione di 9 ordinanze di custodia cautelare per associazione a delinquere di stampo camorristico, corruzione e altri reati. Graziano assicura di aver “sempre agito, nel corso della mia carriera politica, nel pieno rispetto dei principi di trasparenza e legalità, per me imprescindibili regole di vita”, e annuncia di aver “conferito mandato al mio legale di attivarsi presso la procura napoletana perché al più presto venga fissato un interrogatorio nel corso del quale potrò fornire ogni spiegazione sui fatti che l’Autorità giudiziaria riterrà di dover approfondire, confermando la mia totale estraneità a qualsiasi vicenda illecita”.
GUERINI “Sulle notizie che arrivano da Caserta ci auguriamo che si faccia chiarezza al più presto, che si possano rapidamente chiudere le indagini e definire la posizione di chi è coinvolto. Nel frattempo, totale e incondizionata fiducia nel lavoro della magistratura”. E’ quanto ha affermato in merito il vicesegretario del Pd, Lorenzo Guerini.
M5S “Il Pd e’ un partito distrutto e permeabile a qualsiasi infiltrazione: lobby, gruppi di affaristi, criminalita’ organizzata”. Cosi’ su Facebook Roberto Fico, deputato 5 Stelle e membro del Direttorio. “Oggi – sostiene – il presidente e consigliere regionale del Pd in Campania, Stefano Graziano, e’ indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. L’ipotesi degli inquirenti e’ che Graziano, dopo aver ottenuto l’appoggio elettorale dei casalesi, sia diventato l’anello di congiunzione politico-amministrativo con il clan Zagaria per l’affidamento di appalti.
Se il Pd e’ permeabile alla camorra, perche’ nessuno se ne accorge? Renzi, di cui Graziano ancora nel 2015 era consulente per l’attuazione del programma di Governo, e Valeria Valente, dopo Casavatore, non sembrano in grado di capire cosa accade intorno a loro”. “A Napoli come altrove – sottolinea – il Pd appare ogni giorno di piu’ il centro di un sistema di potere marcio e devastato. Non possiamo piu’ permetterci di affidare le nostre citta’ a queste persone. Napoli va ricostruita dalle fondamenta, e l’unico modo e’ che i cittadini si riprendano la loro citta’ e la amministrino con onesta’ e impegno. Noi siamo pronti”.
CIVATI “In un momento tanto delicato per Napoli e la Campania, con una nuova guerra di camorra in atto che sta lasciando per le strade morti e un diffuso senso di impotenza tra i cittadini, appare assai grave l’ennesima inchiesta che collega il mondo degli appalti, il clan dei casalesi ed esponenti di spicco della politica locale. La presunzione d’innocenza e’ doverosa, ma non si puo’ non rilevare la gravita’ del coinvolgimento del presidente del Pd campano, Stefano Graziano, nell’indagine coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli”. E’ quanto afferma in una nota il deputato di Possibile Pippo Civati.
SALVINI “Mentre ascolto e incontro tanti imprenditori italo-americani con voglia di fare e onesti giovani in fuga dall’Italia, da Roma arrivano notizie di altri arresti e indagati a carico del partito al governo per reati gravissimi e collusione con la criminalita’ organizzata. Che tristezza…”. Cosi’ il segretario della Lega Nord Matteo Salvini commenta da Philadelphia l’inchiesta in Campania.