La grande coalizione (tra socialdemocratici e popolari) al governo in Austria ha stabilito che quest’anno non potranno essere accolti più di 37.500 rifugiati, dopo che l’anno scorso ne era stato accolto un numero record di 90.000. Questa politica – scrive il quotidiano tedesco di Welt – avrà certamente ripercussione sulla libertà di viaggio all’interno dell’Ue: al Brennero, principale valico tra Austria e Italia, si tornerà con tutta probabilità ad introdurre i controlli di frontiera. Ogni anno varcano questo passaggio circa 6 milioni di auto e 2 milioni di camion. Intanto, forte del successo ottenuto al primo turno delle presidenziali in Austria, il candidato del partito della Libertà (Fpoe) Norber Hofer ha spiegato che finché le frontiere esterne della zona Schengen non funzioneranno, occorrerà “mettere in sicurezza” i confini nazionali. “Spero che sia solo una misura temporanea e di poter arrivare in fretta ad una situazione in cui l`area di Schengen sia sicura”, ha detto al Corriere della Sera. “Se l’Italia non ce la fa da sola, dobbiamo rafforzare Frontex, le devono essere dati gli uomini necessari. Ma senza questa messa in sicurezza diventa impossibile aprire i confini interni all’Europa”, ha aggiunto Hofer, che al ballottaggio del 22 maggio potrebbe diventare il nuovo presidente austriaco.
Nel frattempo, le forze dell’ordine di Italia, Austria e Germania, i cui rappresentanti si sono incontrati al Brennero per discutere le misure per la sicurezza, hanno deciso che alla frontiera saranno istituite quattro corsie autostradali con un limite di velocità di 30 chilometri orari per assicurare controlli più puntuali. Le corsie saranno separate. I tir verranno convogliati in direzione diversa da quella delle auto ed i veicoli sospetti saranno deviate verso specifiche aree di sosta. Sarà monitorata anche la statale, come lo è già la ferrovia, che, in futuro, potrebbe registrare la presenza delle pattuglie trilaterali sui treni, fin da Fortezza, in provincia di Bolzano, come sollecitato da Vienna ma che Roma non accetta. Nel caso permanesse il rifiuto italiano, al Brennero sarebbe eretto un recinto di 370 metri, a destra e a sinistra dell’asse viario, e quindi anche sui primi dorsali montani. In un’intervista rilasciata al quotidiano austriaco Die Presse, il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha detto di comprendere la preoccupazione del governo austriaco e di apprezzare l’impegno dell’Austria per accogliere un così alto numero di richiedenti asilo, ma – ha spiegato – “siamo ben lontani da un invasione”. “Non abbiamo bisogno di decisioni unilaterali”, ha sottolineato Gentiloni ricordando che l’Austria e l’Italia sono parte “di una comunità più grande, che si chiama Unione europea”. “Noi abbiamo adempiuto ai nostri doveri: tutti gli hotspot sono attivi e secondo la Commissione Ue il 100% dei profughi che arrivano in Italia vengono registrati. Ci aspettiamo che anche gli altri Stati facciano altrettanto”, ha sottolineato Gentiloni.
“Ogni scelta unilaterale sulla libera circolazione è contraria a regole europee. Ma in questo caso ci troviamo davanti a una cosa inaccettabile perché non solo è contro le regole, ma è anche contro la logica e il buonsenso, perché siamo al minimo storico in questo momento nei flussi di attraversamento tra Austria e Italia. In questa situazione il nostro compito è convincere i nostri partner austriaci dell’insensatezza dei loro comportamenti. Domani alle 16 Viminale incontrerò il collega austriaco” Wolfgang Sobotka. Così commenta il ministro degli Interni, Angelino Alfano, le strategie messe in campo dall’Austria per arginare il fenomeno dell’immigrazione.