Fanfani (Csm) giudica “eccessivo” l’arresto di Uggetti. Ed è polemica

Fanfani (Csm) giudica “eccessivo” l’arresto di Uggetti. Ed è polemica
4 maggio 2016

Matteo Renzi oppone un garbato no comment perché “ci sono delle regole di condotta” per le quali “il governo non commenta quello che fa il Csm”. I vertici Pd, fuori dai taccuini, giurano che l’iniziativa di Giuseppe Fanfani “è del tutto autonoma”. Perché il premier insiste nella sua linea: “Nessuno scontro con la magistratura, nessuno crede alla teoria del complotto” delle toghe contro i magistrati. E in questo quadro l’annuncio di Fanfani, eletto al Csm in area Pd, rischia di creare più problemi di quelli che vorrebbe risolvere. “Mi riservo di valutare gli atti che perverranno al Csm e di chiedere l’apertura di una pratica per verificare la legittimità dei comportamenti tenuti e dei provvedimenti adottati nel caso di specie”, ha annunciato il membro non togato dell’organo di autogoverno della magistratura. Adducendo nella nota tutte le argomentazioni che ieri venivano elencate dai Dem, ai quali l’arresto di Simone Uggetti era parso “eccessivo”. Stesso aggettivo scelto da Fanfani: “Ingiustificato e comunque eccessivo. Non ho mai visto, in 40 e più anni di attività di penalista, incarcerare qualcuno per un reato come la turbativa d’asta”.

Ma neanche la “copertura” di un componente del Csm fa deragliare il premier dalla linea scelta: “Io non ho mai cambiato posizione: rispetto per le iniziative della magistratura, nessuna teoria del complotto”. E via con l’elenco di tutte le misure per rafforzare la lotta alla corruzione e per rendere più veloci i processi e più efficiente la macchina giudiziaria. Linea che cerca dunque di evitare l’escalation nei rapporti con i giudici, anche se la risposta dei membri togati di Area a Fanfani non si è fatta attendere: “Riteniamo incomprensibili e istituzionalmente inaccettabili” le parole del collega non togato, parole che arrivano a configurare “una indebita interferenza sulla autonomia e sulla serenità dei magistrati”. E una linea, quella di Renzi, utile anche a non far partire le polemiche all’interno del Pd: nella minoranza l’iniziativa di Fanfani non è stato affatto apprezzata (“Non è certo il modo migliore per stemperare il clima… E viene da un esponente del Csm che ha un’identità ben riconoscibile!”). Il punto, spiegano esponenti della sinistra Pd, è che “non paga la linea di dare bastonate a tutti” e “nei confronti delle inchieste bisognerebbe avere la pazienza di aspettare i lavori della magistratura, se si è convinti di avere la coscienza pulita. Certe uscite lasciamole a Verdini…”. Osservazioni cui dalla maggioranza Dem rispondono così: “L’autonomia vale anche per Fanfani… E’ membro del Csm, fa le scelte che ritiene opportune”.

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