Operaio Fincantieri Palermo licenziato, Fiom ne chiede reintegro. L’azienda: “Dormiva sul posto di lavoro”

Operaio Fincantieri Palermo licenziato, Fiom ne chiede reintegro. L’azienda: “Dormiva sul posto di lavoro”
13 maggio 2016

Fincantieri licenzia un operaio addetto al magazzino, reduce da un infarto. E scoppia la protesta: proclamato per oggi per tutti i turni di lavoro, uno sciopero di 8 ore, per manifestare solidarietà a Giuseppe Muzio, 41 anni, che ieri ha ricevuto la lettera di licenziamento. La Fiom chiede il suo immediato reintegro e denuncia un clima poco sereno dentro il cantiere, con quotidiane contestazioni da parte della sorveglianza nei confronti dei lavoratori del Cantiere e dell’indotto. Giuseppe Muzio, tubista, assunto da Fincantieri 11 anni e mezzo fa, nel novembre del 2010 si sente male a bordo della Vincenzo Florio. Durante il ricovero, ha un infarto. E resta in ospedale per tre mesi. Rientrato al lavoro, i medici valutano il suo stato e viene deciso il suo demansionamento da saldatore a magazziniere. Cinque mesi fa una nuova visita medica lo riabilita, e Muzio torna, su decisione dell’azienda, nel reparto saldatura. Il lavoratore, dopo il trasferimento, assistito dalla Fiom, fa opposizione all’Asp. E L’Asp lo giudica “inidoneo” per il suo stato a una mansione usurante come la saldatura.

Viene chiesto pertanto all’azienda di integrarlo al lavoro in una mansione consona. Muzio viene quindi spostato di nuovo in magazzino. Il 15 aprile, il datore di lavoro gli impone di cambiare turno. Dal turno delle 14-22 passa così al turno di notte. E una notte Giuseppe Muzio sta male, viene visitato in infermeria. E torna al suo lavoro. Tre sorveglianti e un capo reparto dichiareranno di averlo trovato che dormiva. “Si è giustificato dicendo che stava male, che in infermeria gli avevano dato il farmaco per abbassare la pressione. Non è servito. Ieri gli hanno consegnato la lettera e a mezzogiorno l’hanno messo alla porta, è stato allontanato come un delinquente – dichiarano Francesco Foti, Serafino Biondo e Giuseppe Pirrotta, Rsu Fiom Cgil ddi Fincantieri – Questo è quello che avviene dentro il cantiere quotidianamente: ci sono 200 contestazioni impugnate all’ufficio del lavoro. Una situazione di pressione sul nostro lavoro insostenibile. Chiediamo all’azienda di rivedere la scelta, secondo noi immotivata e ingiusta, e di reintegrare Giuseppe Muzio”.

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L’AZIENDA “Il dipendente e’ stato licenziato perche’ trovato a dormire sul posto di lavoro. La risoluzione del rapporto e’ scattata in quanto tale comportamento precedentemente era gia’ stato contestato al lavoratore altre due volte”. Lo afferma Fincantieri nel giorno della protesta dei lavoratori dello stabilimento di Palermo, a seguito del licenziamento di un operaio. Nella circostanza che ha portato al licenziamento, “la porta del locale in cui il lavoratore prestava servizio – aggiunge l’azienda – era chiusa a chiave dall’interno, e le tendine a veneziana dell’ufficio erano state abbassate in modo tale da precludere la vista dall’esterno. Tale condotta, per giunta reiterata, oltre ad essere in palese contrasto con i piu’ elementari obblighi di correttezza e buona fede, ha quindi fatto venir meno il rapporto fiduciario alla base di qualsivoglia prestazione lavorativa”.

SEL “Il licenziamento di Giuseppe Muzio, l’operai dei Cantieri navali con gravi problemi di salute licenziato ieri da Fincantieri, è un fatto riprovevole che testimonia il clima di tensione che i lavoratori denunciano da tempo”. Interviene così Simone Di Trapani, coordinatore provinciale di Sinistra ecologia e libertà Palermo, sul licenziamento da parte di Fincantieri dell’operaio con gravi patologie mediche avvenuto ieri.

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