“Paterson”, film di Jarmusch poesia sulla banalità del quotidiano

“Paterson”, film di Jarmusch poesia sulla banalità del quotidiano
17 maggio 2016

Il regista americano Jim Jarmusch presenta “Paterson” al Festival di Cannes, lungometraggio che vede protagonisti la bellissima attrice franco-iraniana Golshifteh Farahani e Adam Driver, il Kylo Ren di Star Wars, qui nei panni di un autista di autobus con la passione per la poesia. Il film in concorso sembra toccare le corde della giuria, perché costruito come un poema, un’ode al rallentatore sulla banalità del quotidiano. Paterson è il nome del protagonista (Adam Driver) e della città in cui vive, culla di poeti come Allen Ginsberg e William Carlos Williams. Spiega il grande cineasta 63enne: “Finanziare il nostro film è stato molto difficile e complicato ma alla fine con K5 e Amazon e ovviamente Le Pacte, abbiamo lavorato insieme per anni con Jean Labadie, è come il mio fratello francese, ha sostenuto il mio lavoro, siamo riusciti a fare questo film nel modo in cui volevamo”. “E’ un ambiente duro, ma i registi devono lottare per quello che vogliono fare. Ci vuole molta forza per non farsi disilludere dalle difficoltà. Ma ci sono molti film bellissimi, di ogni tipo e per ogni budget”. Farahani veste i panni di una donna del focolare ossessionata dai motivi a scacchi. Su suo rapporto con Jim racconta: “Quando mi è successo, ho pensato che fosse un miracolo perché era un segno del destino. Quando la vita manda segnali è bellissimo, è bello perché non avevo nemmeno sognato di lavorare con Jim. Sono felice anche di vivere nel suo stesso periodo, perché per me è una leggenda”. Il film è stato co-prodotto da Amazon. Jarmusch è presente sulla Croisette, ma fuori competizione, anche con “Gimme Danger”, documentario su Iggi Pop.

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