Project Abacus, ovvero l’addio alle serie infinite di numeretti, ai codici alfanumerici e agli inevitabili mal di testa per tenere a mente tutte le password richieste dai diversi servizi attivi sugli smartphone. È questa l’ultima frontiera che Google si e ci promette di superare già entro la fine di quest’anno. App e servizi Android che si attivano, all’occorrenza, senza la necessità di digitare codici di autenticazione rimanendo allo stesso tempo sicuri e a prova di intrusi. Non solo giochi o app di quotidiano servizio nel mirino di Big G, quindi, ma anche servizi ‘sensibili’ come l’home banking solo per citarne uno ‘ultra delicato’. Una vera e propria rivoluzione che, a tappeto, riguarderà tutti i consumatori o meglio, e non sono pochi, tutti quelli dotati di uno smartphone Android.
Abacus sfrutterà, al fine di eliminare lo scomodo inserimento delle password, alcune caratteristiche insite nei devicegoogle e alcune peculiarità che sono proprie degli utenti. Usi e comportamenti che distinguono inequivocabilmente un utente dall’altro. I sensori degli smartphone, ad esempio, leggeranno e identificheranno gli utenti dalla velocità di scrittura sulla tastiera, dalla geolocalizzazione o dalla velocità di movimento. Gli utenti potranno sfruttare, per attivare le app, la propria voce, il riconoscimento facciale, il proprio ritmo cardiaco o la propria impronta digitale. Elementi fisici o comportamentali a prova di ‘falsari’. Non tutte le funzioni dello smartphone si attiveranno, comunque, allo stesso modo. Si lavora, infatti, anche ad un sistema di difficoltà crescenti a seconda della ‘sensibilità’ dell’app da attivare. Accedere ad un gioco, quindi, sarà più semplice e meno sofisticato che accedere al sistema di pagamento con carta di credito.