Casini torna a “casa”, partito si spacca. Il Cavaliere plaude

3 febbraio 2014

Pier Ferdinando Casini, ritorna a casa. Rientra in quel centrodestra dove è stato uno dei ‘padri’ fondatori. Certo, ne è passata acqua sotto i ponti dall’allora scenario politico. Ma il fiuto del leader centrista sembra sempre più attivo. E ritorna in un’isola più sicura, più vicino alla terra ferma, dato i naufragi che il centro ha subito in questi ultimi anni.  “Non ho scelto di allearmi con il centro destra per fare il figliol prodigo”, mette mani avanti. “Ho scelto di allearmi con il centro destra – precisa – non per far rivivere i partitini e le nomenclature del passato, ma per dar vita ad un programma serio e innovativo che faccia uscire l’Italia dalla crisi, aiuti il ceto medio finora penalizzato e rilanci le imprese”. Rivolgendosi al segretario Pd, osserva: “Fa bene Matteo Renzi a non meravigliarsi di questa mia scelta politica che ha come obiettivo anche la riorganizzazione del Ppe”. Non si fa attendere il rottamatore: “Non ho bisogno di Casini. Certo, se per farci paura basta uno starnuto di Casini, allora ‘Houston abbiamo un problema’”. In altri termini, “se vogliamo il bipolarismo non mi stupisce che Casini stia di la’. Anzi, io assegno all’Italicum la forza di aver salvato questo principio. E ha messo a tacere i cantori della prima repubblica”. Il ritorno di Casini ha la benedizione del Cavaliere. “In questi giorni non ho condiviso gli attacchi a Pierferdinando Casini, il cui ritorno nell’area dei moderati – afferma Silvio Berlusconi – e’ da sempre stato da me auspicato e del quale non posso che esserne lieto, ritenendo che anche il suo movimento potra’ offrire un reale contributo alla vittoria del Centrodestra”. Intanto, in Emilia, la regione di Casini, l’Udc si spacca proprio per il ritorno del leader centrista nell’area centrodestra. “Il dibattito congressuale contribuira’ a chiarire le rispettive posizioni, ma se Casini, come prevedibile, confermera’ la sua linea, si assumera’ la responsabilita’ di un’ulteriore decisione sbagliata. Il che appare, piu’ che una strategia, puro istinto di conservazione”. Sono le parole durissime con cui il vicesegretario dell’Udc di Modena, contesta la scelta del leader dello scudocrociato.

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