Nuova tragedia dell’immigrazione nel Canale di Sicilia. Dieci donne sono morte nel naufragio di un gommone al largo delle coste libiche. Sul natante si trovavano altre 107 persone (71 uomini, 34 donne e 2 minori) che sono state tratte in salvo dalla Guardia Costiera. Prima che l’imbarcazione affondasse, i migranti avevano chiesto aiuto con un telefono satellitare alla Centrale Operativa di Roma della Guardia Costiera, che ha inviato nella zona della tragedia la nave Diciotti che dopo aver preso a bordo i naufraghi, ha avviato le ricerche di eventuali superstiti.
Intanto, sono sbarcati 571 migranti a Trapani. A trasportarli sul molo Ronciglio e’ stata la nave Aquarius di Sos Mediterranee. Dopo il triage sanitario, si e’ proceduto ai trasferimenti presso l’hotspot di Milo in cui saranno identificati e fotosegnalati. La Squadra mobile, con l’ausilio degli interpreti, sta conducendo le indagini finalizzate a individuare i presunti scafisti. Presenti 121 donne e 79 minori, di cui 62 non accompagnati. Provenienti da Mali, Gambia, Ghana, Costa d’Avorio e principalmente Nigeria, i migranti sono stati soccorsi in quattro differenti operazioni, una effettuata dall’Aquarius e tre dalla Marina militare.
