Tutto comincia in piazza di Padova, una di quelle dove Grillo spopola e guadagna consensi su consensi, mischiando battute e indignazione. Dove fa più il comico che il politico. Lì il leader del Movimento Cinque Stelle si lascia andare a battute infelici. “Quello là”, dice riferendosi al barboncino di casa Berlusconi, “lo affiderei alla vivisezione”. La stessa cattiveria “sparata” la sera prima in un altro comizio a Bergamo.