Un prete è stato sgozzato e una seconda persona sta lottando “tra la vita e la morte” dopo la presa di ostaggi in una chiesa cattolica di Saint-Etienne-du-Rouvray, nell’Alta Normandia. I due sequestratori, che avevano preso in ostaggio il prete, due suore e due fedeli, sono stati “neutralizzati” dalle forze di sicurezza francesi. La conferma arriva dal vescovo di Rouen, mons. Dominique Lebrun che in una nota riporta che le vittime sono “padre Jacques Hamel di 84 anni e gli autori dell’assassinio”. Il vescovo aggiunge che ci sono anche “tre feriti di cui uno grave”. Una suora, invece, che vuole restare anonima, è riuscita a scappare senza farsi vedere dai due terroristi, entrati armati in chiesa, e a dare l’allarme, permettendo alle teste di cuoio francesi di intervenire tempestivamente. A Le Figaro ha raccontato quei momenti, quando li ha visti “entrare improvvisamente, si sono fatti spazio. Parlavano arabo, ho visto un coltello”. “Sono scappata quando hanno cominciato ad aggredire padre Jacques – ha spiegato – non so nemmeno se si sono resi conto che stavo scappando”.
Ancora sotto choc per l’accaduto, la suora e’ stata affidata a una cellula di sostegno psicologico. Nell’ambito delle indagini, un uomo è stato arrestato. Nella chiesa, durante le operazioni di bonifica degli artificieri sono stati trovati esplosivo e un’arma finta. Secondo quanto riportato da Le Point, i due responsabili della presa di ostaggi avrebbero urlato Daesh (l’acronimo arabo di Isis) facendo irruzione nella chiesa. Di certo, arriva l’ennesima rivendicazione ‘ad orologeria’ di Isis dell’attacco di due “nostri soldati” alla chiesa di Saint Etienne du Rouvray vicino Rouen. La procedura e’ identica a quella di ieri con il profugo siriano fattosi saltare in aria ad Ansbach: prima il governo bavarese ha attribuito l’azione ad un uomo di Isis e poi il braccio mediatico del sedicente califfato, a strettissimo giro, ha fatto propria l’azione rivendicandola con le stesse parole: “era un nostro soldato”. Il religoso si chiamava Jacquel Hamel (foto) e aveva 84 anni. Il vicario generale di Rouen, Maheut Philippe, si è recato sul posto, dove sono arrivati anche il presidente francese François Hollande e il ministro dell’Interno Bernard Cazeneuve. Il premier Manuel Valls ha condannato il “barbaro attacco”, sottolineando che “l’intera Francia e tutti i cattolici sono stati colpiti”.
Il rischio di un attacco a un luogo di culto cristiano era alto in Francia dopo il fallito progetto di attentato, nell’aprile 2015, a una chiesa cattolica a Villejuif, in una banlieue di Parigi. Uno studente algerino di 24 anni, Sid Ahmed Ghlam, era stato arrestato prima che entrasse in azione. Il portavoce della Sala Stampa della Santa Sede padre Federico Lombardi ha reso noto che “il Papa è informato e partecipa al dolore e all’orrore per questa violenza assurda, con la condanna più radicale di ogni forma di odio e la preghiera per le persone colpite”. “Siamo particolarmente colpiti perché questa violenza orribile è avvenuta in una chiesa, un luogo sacro in cui si annuncia l’amore di Dio, con la barbara uccisione di un sacerdote e il coinvolgimento dei fedeli. Siamo vicini alla Chiesa in Francia, alla Arcidiocesi di Rouen, alla comunità colpita, al popolo francese”. Intanto si apprende che uno degli assalitori della chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray, sarebbe si’ stato noto agli inquirenti francesi: non pero’ come un vero e proprio potenziale terrorista, quindi come una sicura minaccia per la sicurezza nazionale, bensi’ come un “velleitario del jihad”, cioe’ piuttosto come fanatico con ambizioni radicali ma senza un’effettiva capacita’ di realizzarle. Non sarebbe dunque stato schedato con la ‘S’ riservata ai criminali piu’ pericolosi. Sembrerebbe tuttavia che l’uomo, abbattuto oggi alle teste di cuoio insieme al complice, fosse stato espulso dalla Turchia. In Francia sarebbe finito in carcere l’anno scorso e, a partire da marzo, gli sarebbe stato applicato il bracciale elettronico come misura alternativa alla detenzione: la Procura Nazionale Anti-Terrorismo avrebbe impugnato il provvedimento, ma senza alcun successo. Da allora il sospetto aspirante jihadista sarebbe stato posto agli arresti domiciliari.
Il rappresentante della comunità musulmana di Saint-Étienne-du-Rouvray, nel nord-ovest della Francia, si è detto “inorridito” per la morte del suo “amico”, il prete Jacques Hamel, ucciso oggi nella sua chiesa durante un attacco rivendicato dallo Stato islamico. “Non capisco, tutte le nostre preghiere sono per la sua famiglia e la comunità cattolica”, ha detto a France Presse l’imam Mohammed Karabila. “Si tratta di qualcuno che ha dato la sua vita per gli altri. Alla moschea siamo tutti sbalorditi”, ha aggiunto. Il sacerdote e l’imam si erano incontrati più volte in interventi pubblici sulla religione. “Ancora una volta siamo messi alla prova, la minaccia resta elevata, ci troviamo di fronte a un gruppo, lo Stato Islamico, che ci ha dichiarato guerra, e noi dobbiamo farla a loro, e vincerla con tutti i mezzi”: cosi’ Francois Hollande ha commentato “l’ignobile attentato terroristico” perpetrato oggi nella chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray, in Normandia, dove due individui hanno preso in ostaggio alcuni religiosi e fedeli, uccidendone due prima di essere abbattuti dall’intervento delle forze speciali.
“I terroristi”, ha ammonito il titolare dell’Eliseo, “ci vogliono dividere. Il mio pensiero va a tutti i cattolici di Francia. Domani”, ha annunciato, “ricevero’ il vescovo di Normandia, ma anche i rappresentanti di tutti gli altri culti. Dobbiamo stare insieme”, ha sottolineato Hollande, “perche’ questa volta sono stati colpiti i cattolici, e pero’ adesso tutti si sentono colpiti. Dobbiamo stare tutti insieme”, ha insistito, “nessuno ci deve dividere”. Il presidente francese, che ha incontrato i familiari del sacerdote assassinato dai sequestratori e i superstiti, ha espresso il proprio “dolore profondo” e “la volonta’ di comprendere che cosa e’ accaduto e puo’ ancora accadere”. Ha ringraziato tra gli altri le forze dell’ordine, che hanno salvato alcuni ostaggi ed “evitato un bilancio peggiore”, cosi’ come i vigili del fuoco e i servizi di soccorso che “con il loro rapido intervento hanno portato via i feriti”. Quindi ha annunciato l’immediato affidamento delle indagini alla Procura Nazionale Anti-Terrorismo. “I francesi debbono prendere coscienza del fatto che i terroristi non rinunceranno a nulla finche’ non li avremo fermati, e che questa e’ la nostra volontà”.
Articolo aggiornato alle 18:39