di Enzo Marino
Di Donald Trump si può dire che in meno di un anno è stato l’uomo che è riuscito a conquistare l’elettorato repubblicano, senza tuttavia fare la stessa operazione con i vertici del partito. Anzi, all’interno dei repubblicani ha agito in modo totalmente contrario: ha diviso, creando una spaccatura con i luogotenenti del partito, tanto che alla convention di Cleveland ci sono state delle defezioni importanti. I Bush in blocco, John McCain, Mitt Romney, John Kasich. Adesso la questione si sarebbe ingrandita così tanto da creare grossi problemi anche a quella parte amica di Trump all’interno dell’establishment: Newt Gingrich, Rudolph Giuliani e Reince Priebus. I tre infatti starebbero pensando di intervenire per fermare il candidato repubblicano che nelle ultime 48 ore ha esacerbato la polemica contro i musulmani, ha detto di non essere pronto a sostenere la candidatura di Paul Ryan e ancora ha scherzato su un tema serio come quello dei veterani. Secondo i media americani il Grand Old Party è percorso da tensioni profonde e ci sarebbero diversi funzionari molto spaventati per le parole del miliardario. In molti temono conseguenze catastrofiche sia per la campagna elettorale che per il partito. Questo anche se nelle ultime ore chi guida la campagna di Trump, Paul Manafort, ha detto che il miliardario continua ad avere il pieno controllo della sua campagna elettorale.
“Trump controlla la sua campagna e io ho il pieno controllo di quello che sta avvenendo”, ha aggiunto Manafort dando la colpa a Hillary Clinton e ai media che appoggiano la candidata democratica. Sarà, ma anche se non si tratta di una rivolta interna, qualcosa sta andando male. C’è l’ex speaker della Camera Newt Gingrich che ha condannato il comportamento di Trump, definendolo “autodistruttivo”. Ma soprattutto c’è il suo vice, Mike Pierce, che in una intervista a Fox News ha detto di appoggiare la candidatura Paul Ryan, andando contro Trump, che martedì aveva detto di non essere pronto per una tale decisione. Inoltre le defezioni di altri big del partito sono aumentate nelle ultime ore, soprattutto dopo la polemica contro la famiglia del militare di fede musulmana morto in Iraq. Tra questi c’è l’amministratore di Hewlett Packard, Meg Whitman, e il rappresentante alla Camera del partito repubblicano Richard Hanna. Entrambi hanno detto che sosterranno Clinton. E sono molti gli analisti che pensano che il gruppo si possa allargare nei prossimi mesi.