Anziani piu’ poveri, Cisl chiama Regione

4 febbraio 2014

Una richiesta di incontro rivolta all’assessorato regionale alla Famiglia per discutere delle politiche sociali rivolte agli anziani, alle Prefetture per un punto della situazione sui Pac per l’assistenza domiciliare integrata, un fondo unico in cui far confluire tutte le risorse destinate alle politiche sociali regionali, una legge organica sulla non autosufficienza, perche’ gli ultimi non possono essere lasciati soli al loro destino. Sono le principali richieste lanciate dal segretario generale Fnp Cisl Sicilia Alfio Giulio, nel corso dei lavori del Consiglio generale della Federazione pensionati che si e’ riunito stamani. Il 18,53% della popolazione siciliana e’ composta da anziani, cresce l’indice di vecchiaia giunto al 128,3% (rapporto fra giovani e anziani) e cresce l’indice di poverta’, giunto al 27,3%. I pensionati siciliani vivono al di sotto della soglia di poverta’, ben l’82% delle pensioni sono comprese nella soglia fra i 500 e i mille euro. Secondo il sindacato, “i comuni che realmente offrono assistenza domiciliare integrata con servizi sanitari agli anziani e ai disabili non autosufficienti, sono davvero pochi e la nuova legge finanziaria siciliana di certo non interviene per colmare questa grave lacuna”. Ai lavori hanno preso parte i Segretari Cisl Sicilia Maurizio Bernava e Fnp Cisl nazionale Gigi Bonfanti. “Enti locali, governi regionali e nazionali devono fare di piu’ – ha affermato Bernava – bisogna far confluire tutte le risorse disponibili, la cui vera entita’ a volte e’ sconosciuta alle stesse istituzioni, per l’attivazione di un fondo unico e cercare di recuperarne altre principalmente dai risparmi derivanti da tagli agli sprechi della spesa pubblica. Abbiamo gia’ chiesto al presidente Crocetta un punto della situazione delle risorse destinate alle politiche sociali per ristrutturare la spesa, smontando un sistema che non ha funzionato. Fino ad ora l’erogazione delle risorse per le politiche sociali, infatti – ha aggiunto Bernava – e’ stata basata piu’ sulle esigenze degli enti erogatori che dei cittadini, e’ ora di mettere al centro le reali esigenze delle famiglie e degli anziani, con interventi mirati nei singoli comuni”.

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