L’amministrazione britannica si sta incartando, Brexit rinviata a fine 2019. Occhio a elezioni Francia e Germania

L’amministrazione britannica si sta incartando, Brexit rinviata a fine 2019. Occhio a elezioni Francia e Germania
14 agosto 2016

L’addio definitivo del Regno Unito all’Unione Europea potrebbe essere rinviato addirittura a fine 2019, a causa delle difficoltà da parte dell’amministrazione britannica di mettere in piedi l’apparato burocratico necessario per avviare la procedura di uscita, ma anche in considerazione delle elezioni francesi e tedesche del prossimo anno. Lo scrive oggi il Sunday Times, che cita fonti vicine al nuovo governo di Theresa May, secondo le quali dei ministri del gabinetto conservatore avrebbero informato privatamente del ‘rinvio’ alcune importanti figure della City. Theresa May, secondo la road map più accreditata finora, dovrebbe fare ricorso all’Articolo 50 del Trattato di Lisbona, a gennaio prossimo, per avere poi due anni di tempo per negoziare i termini di separazione dall’Ue. Ma, nonostante la forte pressione politica, specie da parte di alcune capitali europee, affinché si attenga puntualmente a questa tabella di marcia, potrebbe invece essere costretta a rinviarla perché il nuovo ministero appositamente creato per la Brexit e i dipartimenti per il commercio internazionale non saranno pronti a rispettare queste scadenze. “Non hanno le infrastrutture sufficienti per le persone che devono chiamare” per avviare i negoziati “non sanno neppure quali sono le questioni da affrontare quando cominceranno a negoziare con l’Europa”, riferiscono alcune fonti di governo. A questo si aggiungono le elezioni presidenziali francesi, il 23 aprile e il 7 maggio 2017, e le politiche in Germania nell’autunno dello stesso anno.

Intanto, l’ex leader dell’Ukip britannico, l’euroscettico Nigel Farage, uno degli artefici del voto sulla Brexit, ha detto che tornera’ a occuparsi del partito se il Regno Unito non prendera’ con decisione la strada del divorzio da Bruxelles. “Se la Brexit non dovesse essere concessa – ha detto Farage – allora dovrei pensare seriamente di tornare. Ma spero di non doverlo fare”. Farage, che continua a essere europarlamentare a Bruxelles, si era dimesso dalla guida dello United Kingdom Independence Party dopo il successo del fronte del ‘Leave’ al referendum dello scorso 23 giugno, ufficialmente per riprendere in mano la sua vita e avere piu’ tempo da dedicare a se stesso. La stampa britannica, fra l’altro, oggi ha riportato come la Brexit potrebbe arrivare persino non prima del 2019, a causa delle difficolta’ burocratiche e dell’indecisione dell’esecutivo. Farage in mattinata ha anche twittato: “Sto iniziando a rilevare un sacco di frustrazione da parte dei 17 milioni che hanno votato per uscire. Il governo deve affrontare questa situazione e consegnarci la Brexit”.

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