Francia, la disputa sul burkini approda al Consiglio di stato. Governo sull’orlo di una crisi di nervi

Francia, la disputa sul burkini approda al Consiglio di stato. Governo sull’orlo di una crisi di nervi
25 agosto 2016

Il divieto del burkini approda in giornata al Consiglio di stato, massima istanza amministrativa in Francia. Dopo la decisione dei sindaci di una quindicina di città della costa mediterranea, di vietare il “costume islamico” sulle spiagge, la Lega per i Diritti Umani ha deciso di fare ricorso contro la decisione del tribunale amministrativo di primo grado di Villeneuve-Loubet, vicino Nizza. Questo tribunale aveva stabilito che il divieto era “necessario, appropriato e proporzionato” per prevenire disordini pubblici dopo la tragica serie di attacchi jihadisti in Francia, incluso quello sul lungomare di Nizza la sera del 14 luglio. Il burkini sarebbe “passibile di offendere le convinzioni o le non convinzioni di altri utenti della spiaggia” e “percepito come una sfida o una provocazione in grado di esarcerbare la tensione” presente nella comunità. Secondo la Lega per i diritti umani, il divieto invece è “un grave ed illecito attacco contro diversi diritti fondamentali”, inclusa la libertà di religione. La decisione del Consiglio di Stato costituirà un precedente legale per le altre città che volessero seguire l’esempio di Nizza. Ieri ha suscitato scalpore un intervento della polizia a Nizza su caso Burkini.

Quattro agenti di polizia sono intervenuti su una spiaggia e hanno ordinato a una donna di rimuovere parte del burkini, il costume da bagno islamico. Le fotografie sono state pubblicate dai media britannici e sono ben presto diventate virali, alimentando un acceso dibattito su Twitter. Gli scatti mostrano la donna vestita con leggings, tunica e velo sdraiata sulla spiaggia quando viene circondata dagli agenti; quindi si vede la donna che si toglie la tunica, rimanendo in canottiera mentre un poliziotto compila quella che sembra essere una multa. La scorsa settimana Nizza è stata solo l’ultima delle località turistiche francesi a vietare il burkini, perchè “manifesta in modo chiaro l’aderenza a una religione in un momento in cui la Francia e i luoghi di culto sono obiettivi di attacchi terroristici”. E ieri una madre di due bambini ha raccontato alla France presse di essere stata multata sulla spiagga di Canne perché indossava legging, tunica e velo: “Ero sulla spiaggia con la mia famiglia – ha raccontato la donna, identificata con il solo nome di Siam, 34enne – indossavo il classico velo. Non avevo intenzione di fare il bagno”. Una testimone, Mathilde Cousin, ha confermato quanto avvenuto: “La cosa più triste è stata che la gente urlava ‘torna a casa’, alcuni hanno applaudito la polizia. E la figlia è scoppiata a piangere”. (con fonte Afp)

Leggi anche:
Il vicepresidente del CSM si schiera col governo: stop al “diritto creativo” dei magistrati
Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti