di Giuseppe Novelli
Una nuova forte scossa di terremoto nelle zone colpite dal sisma del 24 agosto: un tremore di magnitudo 4.4 è stato registrato dalla sala sismica dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia nella provincia di Ascoli Piceno alle 17.55. La scossa è stata registrata ad una profondità di 9 km. I centri più vicini all’epicentro di quest’ultimo fenomeno sismico sono Arquata del Tronto, a 7 chilometri, e Montegallo, a chilometri. Il portavoce dei Vigili del Fuoco dell’area, Danilo Dionisi, ha fatto sapere che la scossa ha provocato piccoli crolli che hanno interessato le parti di edifici rimaste ancora in piedi, sia del cedimento in alcuni settori del paese ancora sommersi dalle macerie. In particolare, la scossa delle 17:55 ha fatto crollare un merlo della torre inferiore della rocca cittadina, già lesionata dal sisma del 24 agosto. Lo spezzone è stato trattenuto dalla rete paramassi, senza altri danni.
Il terremoto ha suscitato grande paura anche ad Ascoli, ma non danni significativi. Una famiglia è stata evacuata a Monterocco, una piccola lesione è comparsa al Forte Malatesta. Domani comunque scuole regolarmente aperte per gli esami di riparazione. Insomma, i moti tellurici si susseguono insomma incessanti. Finora Ingv ha registrato oltre 2000 scosse dal 24 giugno scorso. Un’altra forte scossa di magnitudo 3.7 si era verificata alle 15.07. I soccorritori, dal canto loro, continuano a lavorare sotto ciò che rimane dello storico Hotel Roma, dove da tre giorni sono stati individuati tre corpi che però sono difficili da raggiungere. “I numeri purtroppo sono ancora quelli: sono 290 le vittime per la correzione fatta dalla Prefettura di Rieti, gli assistiti sono più di 2.500 e su questo vorrei evidenziare che la disponibilità nelle aree di accoglienza è molto superiore alla richiesta: significa che da una parte è stata tarata bene e dall’altra c’è un numero di persone che o dormono in macchina o hanno fatto scelte diverse, e possiamo comprenderlo”.
Parla il capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, nel nuovo centro di coordinamento nazionale della Protezione civile per il terremoto, attivato da oggi a Rieti. Curcio ha annunciato che “oltre alla fase assistenziale è già partita la fase di supporto alla fase successiva, la valutazione del danno, la parte dei tecnici, la valutazione delle scuole: già da domani inizieranno i primi sopralluoghi alle strutture scolastiche e, considerando il tempo rispetto alla riapertura della scuola, stiamo valutando la consistenza e lo stato dell’arte, poi faremo delle considerazioni”. “Appena possibile” anche Papa Francesco vuole visitare le persone e i luoghi sconvolti dal terremoto nel centro Italia: “Cari fratelli e sorelle – ha detto il Papa nel corso dell’Angelus a San Pietro – appena possibile anch`io spero di venire a trovarvi, per portarvi di persona il conforto della fede, l’abbraccio di padre e fratello e il sostegno della speranza cristiana”. “Desidero rinnovare la mia vicinanza spirituale agli abitanti del Lazio, delle Marche e dell`Umbria, duramente colpiti dal terremoto di questi giorni”, ha aggiunto il Papa, evidenziando che “la sollecitudine con cui autorità, forze dell`ordine, protezione civile e volontari stanno operando, dimostra quanto sia importante la solidarietà per superare prove così dolorose”.