Lotte di potere prima del voto. Consensi in calo per Putin, cresce il rivale

Lotte di potere prima del voto. Consensi in calo per Putin, cresce il rivale
12 settembre 2016

di Cristina Giuliano


Lo sconcertante marchio di “spia” degli stranieri sull’istituto demoscopico Levada, integerrimo sinora e simbolo della Russia postsovietica, e le pericolose differenze di vedute tra il leader Vladimir Putin e il primo vice capo dell’amministrazione presidenziale Vyacheslav Volodin, che in questi giorni è in “pausa” per occuparsi proprio della corsa elettorale di Russia Unita, partito di governo. Sta succedendo qualcosa a Mosca, proprio mentre i russi si preparano a votare domenica, per il rinnovo della Duma, la Camera Bassa del Parlamento. Nessuno si sarebbe aspettato cambiamenti epocali a favore dell’opposizione, ma la realtà dei fatti indica una significativa e sorprendente virata proprio in tutt’altro senso. Mentre le lotte di potere continuano e il clima si fa elettrico.

LE ACCUSE DI SABOTAGGIO AL CENTRO LEVADA. “Non possiamo interrompere l’attività, siamo come una fabbrica che lavora a ciclo continuo, 24 ore su 24”, afferma Lev Gudkov, direttore del centro demoscopico, contattato da Askanews. “Parte del lavoro va avanti, ma i nuovi progetti rimangono fermi”. La questione è scoppiata il 5 settembre quando l’istituto demoscopico (non l’unico in Russia, ma quello storico e sicuramente il più indipendente) ha ricevuto l’avviso dal Ministero della Giustizia russo di essere stato iscritto nel registro degli “agenti stranieri”, ossia di quelle organizzazioni che ricevono soldi dall’estero. “Dal 12 al 31 agosto 2016 il Ministero della giustizia russo ha condotto un controllo sulla documentazione del centro Levada per gli ultimi due anni e mezzo, dopo il controllo precedente del febbraio 2014” spiega Gudkov, che punta il dito contro il senatore Sablin, iniziatore delle accuse nonchè “uno dei capi dell’antiMaidan, più volte pubblicamente accusato di corruzione, frode, plagio, abusi, ecc” che punta a suo dire a “monopolizzare il tema del patriottismo e della sicurezza nazionale, e sotto questa bandiera, richiede la redistribuzione delle risorse pubbliche e immunità legale”. Il Levada in questi anni ha condotto sondaggi equidistanti, che peraltro hanno sempre e puntualmente registrato la crescita della popolarità di Putin: anzi su questa crescita è sempre stato l’unica voce obiettiva, ascoltata dall’occidente. “Questa situazione complica notevolmente il lavoro della nostra organizzazione” spiega ora Gudkov. “Non sto parlando della inevitabile riduzione delle opportunità per finanziare il nostro lavoro. Ma di per sé lo stigma di agente straniero, che nel nostro Paese è un semplice sinonimo di “spia” e “sabotatore””.

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CON PUTIN NON È MAI UNA SEMPLICE DIFFERENZA DI VEDUTE. Ieri raccoglieva in un libro le citazioni di Putin, divenuto obbligatorio per i funzionari russi. Oggi contraddice il leader del Cremlino, forse perché il salvataggio in corsa del partito di governo, Russia Unita, a cui è stato destinato, non sta riuscendo benissimo. Volodin ha offerto in queste settimane un’altra sorpresa: proprio il suo più infervorato cantore, disconosce il fatto che se non fosse per Putin, il partito crollerebbe. Un fatto riconosciuto anche da parte di Vladimir Putin stesso, è infatti la caduta del rating di Russia Unita prima delle elezioni di domenica. In un’intervista a Bloomberg Putin ha riconosciuto che la popolarità del partito è “leggermente diminuita”. Il Capo dello Stato ha detto di ritenere che derivi dalle critiche da partiti rivali.

QUANTO CROLLA RUSSIA UNITA? Come ha spiegato nel corso della riunione con alcuni politologi, Volodin, ha detto che il problema si è presentato solo in 18 regioni, dove il partito non nominare i candidati direttamente. E anzi ha rilanciato: secondo il primo vice capo dell’amministrazione del Cremlino, l’intera campagna di Russia Unita è più un successo rispetto alle precedenti elezioni della Duma di Stato nel 2011. Ma una fonte dell’agenzia russa RBC, vicino alla testa di Russia Unita, era del parere che se andrà a raccogliere dal 40% al 44%, sarà un buon risultato. Mentre un recente sondaggio proprio del Levada ha osservato che la valutazione complessiva di approvazione di Russia Unita è diminuito dell’8% (in precedenza 39% lo approvava). Altri centri demoscopici, meno indipendenti, hanno registrato un downgrade, ma, secondo VTsIOM e FOM, non è così significativo: una recente indagine mostra che le valutazioni del partito superano il 40%.

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IL SOPRASSO? Gli analisti politici hanno iniziato a parlare della crescita del rating del LDPR, il partito del nazionalista Vladimir Zhirinovskij, pittoresco e molto televisivo. Ora (l’altro) Vladimir, personaggio riconoscibile per i russi e noto per le sue uscite debordanti, ha la possibilità di aggirare il Partito comunista, da sempre secondo alle elezioni legislative, dopo quello di governo.

PUTIN USATO E STRAUSATO. In calo di consensi e nonostante non si dovesse, Russia Unita alle elezioni di settembre ha usato il brand Putin. Anzi, il leader del Cremlino è stato moltiplicato per 12 con altrettante citazioni. E anche nella capitale si usa il nome del leader del Cremlino: a Mosca Russia Unita tiene una campagna telefonica tra i residenti della capitale, annunciando via telefono che “il presidente ha bisogno di sostegno”.

TORNA SISTEMA ELETTORALE MISTO. Il 18 si vota in tutta la Federazione Russa in un solo giorno di votazione. Le elezioni si terranno con sistema elettorale misto: su 450 deputati, 225 sono eletti da liste di partito (sistema proporzionale), e 225 con sistema maggioritario. Per entrare nella Duma i partiti devono superare la barriera del 5%. Il sistema misto è stato utilizzato nelle elezioni nel 1993, 1995, 1999 e 2003. Al primo gennaio 2016 nella Federazione Russa (compresa la Repubblica di Crimea e la città di Sebastopoli) sono stati registrati 109.820.679 elettori, ma si arriva a 111 milioni con i residenti all’estero. (foto, Vladimir Putin con Vladimir Zhirinovsky)

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