Il califfo al Baghdadi in difficoltà, dopo due anni ricompare a Mosul

Il califfo al Baghdadi in difficoltà, dopo due anni ricompare a Mosul
21 settembre 2016

isis-mosulDa Mosul, ultima grande roccaforte irachena dello Stato Islamico (Isis) arrivano notizie che sembrano confermare l’inizio della grande offensiva per la liberazione della città. Secondo media iracheni, il califfo Abu Bakr al Baghdadi è “apparso in pubblico” dopo ben due anni; una ricomparsa che secondo fonti locali citate dalla tv satellitare irachena al Sumeriyah sarebbe stata necessaria “per tranquillizzare la popolazione di Mosul dopo fitte sparatorie avvenute in città nel corso della giornata”. Non solo, ma stando a quanto riferisce la tv irachena, le trasmissioni della principale radio dell’Isis, al Bayan, con sede proprio da Mosul “sono state improvvisamente interrotte” e il direttore è fuggito nella notte dalla città. Inoltre, stando sempre alle fonti dell’emittente irachena, a Mosul “è stato dichiarato il coprifuoco”, poi revocato. Non vi sono conferme che la fotografia pubblicata dalla tv irachena a corredo della notizia dell’apparizione di al Baghdadi sia stata scattata ieri. Ma ci sono testimonianze dirette, riportate dalla stessa emittente televisiva. “Al Baghdadi è passato a bordo di un Suv 4×4 bianco, protetto da altri tre mezzi carichi di uomini armati, vestiti in nero e con il volto coperto. Poi è sceso dall’auto parlando con alcuni abitanti del quartiere”, ha raccontato un testimone oculare un abitante del quartiere al Risalah di Mosul. Lo stesso testimone, in condizioni di anonimato per timore di rappresaglie dell’Isis, ha spiegato che “dopo i disordini violenti che hanno scosso Mosul, il leader di Daesh (acronimo in arabo dell’Isis) evidentamente è stato costretto a riapparire in pubblico per tranquillizzare la popolazione”.

Vale la pena ricordare che alle prime ore di ieri l‘esercito iracheno ha annunciato il via ad una “grande operazione su tre direttrici per liberare al Sharqat”, distretto della provincia irachena di Salhuddine, nei pressi dell’area archeologica di Hatra, a Sud di Mosul. Poco dopo, il comando militare iracheno, citato dalla tv satellitare curda “Rudaw”, ha annunciato la liberazione di ben sette villaggi del distretto attaccato. Secondo la tv irachena, “la città di Mosul è stata oggi (ieri, ndr) teatro di una serie di attacchi che hanno costretto i jihadisti a chiudere tutti gli ingressi della città e dichiarare il coprifuoco”. Qui non è in azione, non ancora, l’esercito governativo. E i jihadisti “schierati intorno a siti sensibili della città hanno detto alla popolazione che si tratta di una esercitazione”, cercando di minimizzare. Stando alle fonti locali della tv irachena, diversi attacchi in città sarebbero stati lanciati da un gruppo locale, una milizia che si fa chiamare “l’Esercito di al Ussrah”. Inoltre in un secondo servizio da Mosul, la stessa emittente riferisce da fonti locali dell'”improvvisa interruzione delle trasmissioni di al Bayan”, principale radio del Califfato che trasmette proprio da Mosul “dopo una fitta sparatoria avvenuta nei pressi della sua sede”. Secondo queste fonti, “nella notte tra lunedì e martedì, il direttore di al Bayan, Abu Iman al Iraqi, è fuggito dalla città assieme alla sua famiglia”. Una fuga che avrebbe mandato su tutte le furie l’organizzazione terroristica, che ha “affisso le sue foto sui muri della città, chiedendo alla popolazione informazioni su un suo eventuale nascondiglio”.

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