“Posso dire che tutto sommato forse valeva la pena aspettare 370 giorni per avervi avanti, grazie mille ragazzi. Buonasera”. E’ stato il ringraziamento di Luciano Ligabue agli 80mila che hanno seguito il suo concerto durato quasi tre ore. Niente discorsi, niente frasi allusive o riflessioni su questo o quel tema: solo musica ed emozioni nel Parco Reale di Monza, dove gli 80mila hanno cantato e ballato con lui sulle note di brani storici dei suoi 26 anni di carriera e ascoltando con attenzione i quattro brani di ‘Made in Italy’, il nuovo disco in uscita il 18 novembre. Tra i quattro brani c’e’ “G come Giungla”, in testa alle classifiche delle radio; quindi “La vita facile”,”Ho fatto in tempo ad avere un futuro” e la “Dottoressa”, ascoltati per la prima volta questa sera. E’ stato un concerto ricco di luci, di effetti speciali, di giochi di immagini che si alternavano con le figure del Liga e della sua band o delle migliaia e migliaia di giovani e meno giovani che erano sul prato. Una band arricchita dalla presenza di tre fiati che hanno dato ulteriore forza alla serata. Era il primo dei due eventi in programma in questa special location, l’altro concerto e’ in programma domani sera, e saranno questi gli unici live del Liga nel 2016, in attesa di un nuovo tour che e’ stato annunciato per il prossimo anno e che si sviluppera’ prevedibilmente nei palasport.
L’apertura e’ stata sulle note del Guglielmo Tell e quindi il via ai 31 brani in scaletta partendo da ‘Urlando contro il cielo’, che quest’anno festeggia i 25 anni dall’uscita con l’album ‘Lambrusco coltelli rose & pop corn’; e poi brani celebri come “I duri hanno due cuori”, “Niente paura”; il medley “Sogni di rock’n’roll” e “Con la scusa del rock’n’roll”; “C’e’ sempre una canzone”; “Questa e’ la mia vita”. E ancora: “Il sale della terra”, “Ho perso le parole”, “L’odore del sesso”, “Quella che non sei”; “I ragazzi sono in giro”. L’emozione con “Piccola stella senza cielo” o da “Il meglio deve ancora venire”, “Il muro del suono”, “Balliamo sul mondo”. E “Lettera a G”, rano che Liga aveva finora cantato una sola volta in pubblico a causa di una sorta di ritrosia “per motivi…emotivi”, ma stasera ritenuti superati. A proposito di ballare, “G come Giungla” dell’album in uscita si va rivelando ormai come un brano che trascina e coinvolge, che induce a ballare, e stasera sul prato del Parco Reale monzese se ne e’ avuta la riprova. La chiusura e’ stata con la riproposizione di “Urlando contro il cielo”. Dopo 370 giorni di silenzio, ovvero di assenza dai palchi, Ligabue e’ tornato in scena, tra la gente, di nuovo tra i suoi fan per farli sognare attraverso la musica. “Grazie mille ragazzi. A domani sera per chi chi sara’, e alla prossima per tutti”.