Niente Parigi, né Roma, né Madrid. Per trovare l’azienda che prepara i migliori pasti in Europa destinati a essere consumati in aereo, almeno per quanto riguarda la business class, bisogna andare a Istanbul, in Turchia, e bussare alla porta della Turkish Do&Co, fornitrice di 60 linee aeree ma controllata al 50% dalla Turkish Airlines. Nel 2016 si è piazzata sul gradino più alto del podio di Skytrax, un’organizzazione indipendente di passeggeri, anche grazie ai 900 cuochi volanti come Christian Reisenegger, che accudiscono i passeggeri più fortunati. “La sfida principale è quella di dover cucinare con un equipaggiamento diverso da quello che si ha a disposizione a terra. In aereo non c’è fiamma né friggitrice e dobbiamo riscaldare tutto senza che il passeggero senta la differenza con il ristorante. Si può dire che il cibo viene precotto al 75%, ma l’ultimo 25% viene fatto a bordo”.
Dalla sua cucina escono 65 milioni di pasti all’anno, eppure tutti i processi sono di tipo artigianale e l’obiettivo è quello di far sentire il tocco dello chef anche a 10.000 metri di altitudine. “Devi avere passione per il prodotto, amare quello che fai e amare la cucina. Solo così raggiungi il risultato”. Che si tratti di servire una croccante brioche o un piatto di pasta al sugo quello che viene fatto in alta quota è dunque un processo di finalizzazione del pasto, che richiede, per esempio, tecniche di riscaldamento diverse a seconda della pietanza, ma soprattutto tanto amore per il cibo e i suoi sapori.