L’Italia invia militari in Lettonia, messaggio a Putin? Pinotti: con Russia serve dialogo

L’Italia invia militari in Lettonia, messaggio a Putin? Pinotti: con Russia serve dialogo
14 ottobre 2016

La politica italiana è che “con la Russia si debba dialogare. Ne è convinta il ministro della Difesa Roberta Pinotti che ha mandato in Lettonia una compagnia di 140 militari. “Quando abbiamo fatto il vertice di Varsavia l’Italia ha dato la disponibilità di fornire una compagnia con numeri non molto consistenti all’interno di una organizzazione che prevede il coinvolgimento di moltissime nazioni della Nato”, ha detto la Pinotti, ribadendo, che “la politica dell’Italia è sempre stata quella di dire che ci vuole il dialogo”.  Il ministro ha tenuto a puntualizzare che “l’Italia fa parte di un’alleanza e, anche per portare con più forza la propria voce che è l’invito a non fare una escalation ma anzi a riaprire i canali di dialogo, quando vengono prese decisioni comuni fa la sua parte”. Dunque, nei prossimi mesi l’Italia invierà una compagnia di 140 militari in Lettonia. Faranno parte del contingente della Nato a guida canadese schierato ai confini con la Russia. Un messaggio chiaro a Vladimir Putin che è ormai diventato a tutti gli effetti il vero “nemico” dell’Occidente. “Noi non vediamo la Russia come un nemico, ma come un competitor strategico”, afferma il generale Petr Pavel, presidente del Comitato militare della Nato, commentando la strategia aggressiva seguita da Vladimir Putin su diversi punti di crisi internazionale. “Le capacità militari di Mosca sono fuori discussione – aggiunge l’alto ufficiale – e stanno ulteriormente crescendo ed i suoi passi nell’arena internazionale devono renderci vigili per cercare di capire quale è l’obiettivo. Militarmente dobbiamo essere pronti a rispondere ad ogni potenziale minaccia”.

Il generale è il responsabile delle attività della struttura militare dell’Alleanza Atlantica. Pavel, della Repubblica Ceca, è il primo ufficiale di un Paese appartenente all’ex blocco filosovietico ad assumere un incarico così elevato nella Nato. “La misura – spiega il ministro degli Esteri italiano Paolo Gentiloni – non fa parte di una politica di aggressione alla Russia, quanto invece di una politica di rassicurazione e di difesa dei nostri confini come Alleanza Atlantica. Questo passo non influisce minimamente con la linea di dialogo che l’Italia ha con Mosca, dialogo che abbiamo sempre condiviso con la Nato e che è andato avanti anche dopo il vertice di Varsavia della scorsa estate in cui queste decisioni, inclusa quella per il comando italiano nel 2018 alla forza di reazione ultrarapida della Nato, sono state prese. L’Italia ha sempre dato il suo contributo a impostazioni per un rafforzamento dei nostri assetti difensivi nel nordest”. E che non sia una spedizione temporanea lo dimostra il fatto che nel 2018 un contingente di quattromila soldati italiani sarà inviato al confine europeo con la Russia. “Sarete parte di uno dei quattro battaglioni dell`Alleanza schierati nei Paesi baltici”, ha anticipato Jens Stoltenberg, segretario generale della Nato, in riferimento all’Italia, precisando che si tratta di una “presenza simbolica” che serve a dimostrare “ci siamo e siamo uniti”. Il messaggio chiave di Stoltenberg è quello di “difesa e dialogo” assieme, non in alternativa. La chiave è quindi la deterrenza, “un concetto che si è dimostrato valido per quasi settant`anni”. Sempre nel 2018 – ha aggiunto l’ex premier norvegese – “l`Italia sarà nazione guida nel Vjtf”, la Task Force di azione ultrarapida, la “punta di lancia” in grado di intervenire in cinque giorni in caso di emergenza sulla frontiera Est. “La responsabilità della Nato è prevenire la guerra. Conservare la pace. Per questo anche il linguaggio è importante e io non farò nulla per aumentare le tensioni. Anche perché non vedo minacce imminenti per gli alleati. Ce n`è una terroristica, ma non militare”, conclude Stoltenberg.

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LE REAZIONI “Renzi e Napolitano chinano la testa, ma l’invio di 140 uomini in Lettonia è inaccettabile. Chi pensa il contrario o non sa quello che fa o se ne frega degli italiani per altri interessi: delle due l’una. La Russia è un partner essenziale, non un nemico”. Così il deputato e componente del direttorio M5s Alessandro Di Battista. “I cittadini vogliono pace e prosperità, questo governo di pavidi ci trascina verso la guerra e il disastro economico” aggiunge Di Battista su Fb dove assicura: “Nessun soldato italiano con il M5s al governo sarà inviato al confine con la Russia, ma nel frattempo nessuno ha il diritto di giocare con la nostra pelle”. “Questa azione è sconsiderata, è contro gli interessi nazionali, espone gli italiani a un pericolo mortale ed è stata intrapresa senza consultare i cittadini – dice ancora il grillino – L’Italia non ci guadagna nulla e ci perde tantissimo. In termini di sicurezza nazionale questa missione rischia di esporre il nostro Paese al dramma della guerra. Ci riporta indietro di trent’anni ed alza nuovi muri con la Russia, che per noi è un partner strategico e un interlocutore per la stabilizzazione del Medio Oriente” conclude Di Battista ricordando che “con la follia delle sanzioni abbiamo perso in due anni 3,6 miliardi di euro. Una mazzata pesantissima per un Paese che ha 10 milioni di poveri”. Immediato l’affondo del leader leghista Matteo Salvini: “Incredibile: nel 2018 un contingente di soldati italiani verrà inviato ai confini con la Russia, con una missione della Nato. Una follia anti-russa. Chi fa prove di guerra con la Russia è matto o è in malafede. Armi e soldati usiamoli contro l’Isis, non contro chi lo combatte!”. Per il capogruppo dei deputati di Sinistra Italiana Arturo Scotto, “non si può riportare indietro la storia ai tempi della guerra fredda, neanche la Nato”. “Sinistra Italiana è contraria all’invio di militari italiani in Lettonia – aggiunge -. Lo avrà anche deciso il vertice Nato di Varsavia, ma il Parlamento italiano è sovrano ed è quello il luogo dove si compiono queste scelte. La ministra Pinotti venga in Parlamento”. “Apprendere dove saranno impiegati i nostri soldati da una conferenza stampa del Segretario Generale della NATO è indice del crollo di qualsiasi dignità internazionale e nazionale del nostro Governo”, tuona il senatore di Forza Italian Lucio Malan. “Ed è molto significativo  – aggiunge – che l’annuncio di Stoltenberg sia arrivato dopo una giornata di incontri ufficiali con i ministri interessati e con il Presidente della Repubblica. Senza aver né informato né consultato il Parlamento, evidentemente il Governo ha dato il via libera a un atto cui solo annuncio dà una svolta, quanto meno assai discutibile, alla politica estera italiana”.

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