Russia e forze di Assad proclamano 8 ore di “pausa umanitaria” a Aleppo

Russia e forze di Assad proclamano 8 ore di “pausa umanitaria” a Aleppo
17 ottobre 2016

Gli eserciti russo e siriano sospenderanno i bombardamenti per 8 ore giovedì ad Aleppo, devastata dai raid aerei e da violenti combattimenti, nel quadro di una “pausa umanitaria”: lo ha annunciato l’esercito russo. “Una pausa umanitaria sarà attivata il 20 ottobre a Aleppo dalle 8 alle 16” locali, ha dichiarato il generale Sergey Rudskoi, dello stato maggiore russo, in un punto stampa. “Le forze russe e siriane sospenderanno in questo intervallo di tempo i bombardamenti aerei e tutti gli altri raid” per “evacuare i malati e i feriti nonché per il ritiro dei miliziani” dalla località da tempo nell’occhio del ciclone. Intanto,  s’è conclusa la discussione sulla situazione in Siria svoltasi oggi al Consiglio Affari Esteri dell’Ue. Nessuna ulteriore sanzione contro la Russia, perché sarebbe “irrealistico”, e pressioni “politiche” su Mosca affinché usi tutto la sua capacità di influenza e persuasione per convincere l’alleato Bashar al-Assad a cessare i bombardamenti indiscriminati su Aleppo Est. E’ questa la sintesi dell’incontro, secondo il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, secondo cui, “la Russia deve fare un passo, dopo la riapertura dei filo dei contatti a Losanna”, alla conferenza internazionale sulla Siria di sabato scorso.

Gentiloni ha ricordato che la risoluzione franco-spagnola contro Mosca al Consiglio di Sicurezza Onu non è passata solo per due voti, quello russo e quello venezuelano. La Russia, ha spiegato il ministro, “non può sacrificare al sostegno all’azione indiscriminata e tremenda del regime siriano ad Aleppo Est ogni ipotesi si soluzione costruttiva in Siria, sarebbe un prezzo troppo elevato sul piano politico”, perché avrebbe conseguenze “sul rapporto di Mosca con l’Ue, su quello con il mondo arabo sunnita, e sulla sua aspirazione a esercitare un ruolo di grande potenza, con responsabilità a livello internazionale maggiori di altri. Vale la pena – ha chiesto Gentiloni – rimettere tutto questo in gioco per sostenere Assad?”. “Noi siamo contenti che sia ripreso il filo del dialogo con la Russia, ma questo deve avere come sbocco la cessazione dei bombardamenti e Mosca deve muoversi esercitando tutta la sua influenza in questa direzione”, ha aggiunto il ministro. E poi ha chiesto ancora: “Chi altri può esercitare un’influenza positiva sul comportamento di Assad, se non la Russia?”.  Quanto all’ipotesi di sanzionare Mosca per il suo ruolo nei bombardamenti dei civili in Siria, Gentiloni ha precisato: “Distinguerei fra il riferimento alla possibilità che l’Ue decida nuove liste di individui o entità del regime siriano da sanzionare, e la possibilità di adottare sanzioni nei confronti della Russia”. Quest’ultima ipotesi che “è stata evocata attorno al tavolo dei ministri, è stata considerata irrealistica e non attuabile anche da chi la considerava positivamente”, ha riferito il capo della diplomazia italiana. “Noi italiani abbiamo sempre sostenuto che non ci può essere una soluzione militare alla crisi siriana. Lo strumento delle sanzioni, inoltre, non è utile per affrontare il dramma di Aleppo, che deve essere risolto in giorni o settimane, non fra diversi mesi o anni”, ha insistito Gentiloni, concludendo che “la leva che l’Ue può usare” per convincere la Russia “è tutta politica”. (foto, Putin-Assad)

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