Un busto di San Lorenzo quasi certamente di Donatello e un modello scolpito dal Verrocchio probabilmente con l’aiuto di Leonardo da Vinci: sono le due novità assolute ospitate temporaneamente nelle sale del Museo dell’Opera del Duomo di Firenze grazie alla volontà dei collezionisti Silverma. Due opere in terracotta per due storie intriganti quanto un giallo e che grazie ai restauri riemergono alle luce dopo secoli di anonimato. Il direttore del museo, Timothy Verdon: “Com’è possibile che all’inizio del XXI secolo rimangano ancora opere sconosciute di Donatello? E’ possibile perché ogni settimana vediamo scoperte di questo o quest’altro grande maestro. Quello che ha più cambiato il numero dei suoi capolavori è Caravaggio, ma persino Donatello torna alla luce”. Il modello di Verrocchio è collegabile alla formella con la decollazione del Battista, che fa parte dell’altare argenteo proveniente dal Battistero fiorentino. “E’ un’opera con un fascino enorme perché non solo è quasi certamente della bottega di Verrocchio ma nella bottega c’era Leonardo e quindi può essere uno dei pochi, rimasti, indizi dell’attività di Leonardo da Vinci come scultore”. I capolavori riscoperti di Verrocchio e Donatello saranno esposti fino al 27 febbraio 2017.