Il terremoto scuote ancora il centro Italia, un morto e un ferito. Evacuato carcere a Camerino. Più di trenta scosse

Il terremoto scuote ancora il centro Italia, un morto e un ferito. Evacuato carcere a Camerino. Più di trenta scosse
26 ottobre 2016

Il terremoto ha scosso ancora il centro Italia. Le notizie, ovviamente, arrivano frammentate. Le ultime parlano di un morto e alcuni feriti. Tra Umbria e Marche il confine dove s’è scatenato un forte terremoto di magnitudine 5.4 con profondità di 9 chilometri. Epicentro della prima scossa, registrata alle 19.11, nella provincia di Macerata, esattamente tra Castelsant’Angelo sul Nera, Visso, Ussita e Preci ovvero piccoli borghi di montagna con pochi abitanti. Il sisma è stato avvertito chiaramente anche nel Lazio, in Umbria e in Abruzzo. Secondo il Cnr potrebbe trattarsi di una possibile nuova faglia legata alla frattura del terremoto del 24 agosto. “Si sono registrati alcuni malori: abbiamo un ferito lieve comunicato dal 118 delle Marche, inizialmente sembravano due invece e’ uno”, dice il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio. “Il Corpo nazionale sta lavorando su situazioni di soccorso tecnico urgente, in particolare a Camerino e Sant’Angelo”, aggiunge Curcio. A comunicare la vittima il colonello dei carabinieri, Stefano di Iulio: “Purtroppo si e’ verificato un decesso per infarto cardiocircolatario di una persona di 63 anni a Tolentino”. Preoccupante nelle Marche la situazione nella citta’ di Camerino, dove una palazzina del centro storico e’ crollata e anche la sede dell’antica universita’ e’ rimasta gravemente danneggiata. Così i 750 studenti che solitamente dormono nei collegi universitari di Camerino questa notte resteranno fuori. Il carcere di Camerino è stato evacuato, con i detenuti trasferiti a Rebibbia, ha sapere il sindaco Gianluca Pasqui. “Non abbiamo notizia di dispersi o di persone rimaste sotto le macerie – ha aggiunge il sindaco -, ci sono circa 40 persone che sono ricorse alle cure dei sanitari, alcuni per ferite non particolarmente gravi e altri per malori dovuti allo shock. Non ci risultano, per fortuna, vittime e feriti gravi. Questo è quello che conta”.

Dopo la prima scossa di terremoto di magnitudo 5,4 che ha avuto come epicentro Castelsantangelo sul Nera alle 19,10 se ne sono avute altre 22 la massima di intensita’ pari a 3,4 della scala Richter, tutte in prossimita’ dello stesso punto. Dopo quella ancora piu’ forte di magnitudo 5,9 che ha colpito alle 21,19 Ussita nelle Marche, a meno di 6 km di distanza da Castesantangelo sul Nera in linea d’aria, se ne sono registrate altre 49, la piu’ forte di 3,9 gradi della scala Richter alle 21,25. Poi alle 23,42 un terza scossa di magnitudo 4,6 a 2 km da Castelsantangelo sul Nera. Da allora altre 12 scossa la piu’ forte di 3 gradi di scala Richter. Si erano già rimboccati le maniche dopo il sisma del 24 agosto, e pur fra polemiche, per essere stati esclusi dal cosiddetto ‘cratere’, erano andati avanti. Ma adesso, dopo quello che qualcuno di loro ha definito “un bombardamento”, i sindaci del Maceratese sono ancora una volta disperati. Al lavoro decine di vigili del fuoco e uomini della protezione civile. Gia’ attiva, come il 24 agosto, la macchina del volontariato, con organizzazioni che si stanno muovendo verso Ussita, Visso, Castelsantangelo sul Nera, sul versante nord dei Monti Sibillini, per prestare assistenza e soccorso alle popolazioni. Il maltempo complica di molto le operazioni.

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Il sindaco di Castelsantangelo, Mauro Falcucci, raggiunto subito dopo il terremoto, ha raccontato di un paese al buio sotto la pioggia e immerso nella paura. A Visso la popolazione, già provata da giorni di continue scosse, si è riversata in strada e in particolare nella piazza principale del paese dove si sono avute scene di panico e crisi isteriche mentre intorno i cornicioni crollavano e si alzava la polvere. ”Sono crollati tratti delle mura di cinta, abbiamo crolli diffusi in tutto il territorio e alcune frazioni isolate, che non riusciamo a raggiungere”, dice il sindaco di Ussita Marco Rinaldi. Domani le scuole resteranno chiuse in diversi comuni. “Le pareti mi sono venute addosso”, racconta una donna appena fuggita dal suo studio di geometra nel centro di Visso. “Ho sentito venire giù tutti gli oggetti e i libri dagli scaffali. Sono fuggita per le scale e fuori tutto era polvere. La gente gridava”. “E’ stata una scossa tremenda. Siamo tutti qui sotto un gazebo e cerchiamo di farci coraggio uno con l’altro…”, racconta il consigliere comunale di Visso Antonio Aureli. “Ancora non c’eravamo ripresi dalla scossa di agosto – aggiunge – e ora questa nuova scossa… C’è molta paura qui”. I centralini dei vigili del fuoco e della Protezione civile sono stati presi d’assalto e sono scattate immediatamente le verifiche sugli edifici. Anche nelle zone dove forte ha colpito il sisma del 24 agosto si sono verificati crolli e la paura è tornata a mordere. In Umbria la scossa è stata molto forte e a Preci è stato riaperto il centro di prima accoglienza per raccogliere gli anziani che vivono soli. Il terremoto è stato sentito distintamente anche a Roma dove in molti si sono riversati in strada e in mezz’ora alla protezione civile sono arrivate oltre cento chiamate. Verifiche per crepe provocate dal sisma sono state fatte in edifici di alcuni quartieri. La Farnesina è stata evacuata per il crollo di alcuni calcinacci a seguito della forte scossa di terremoto. Il personale del ministero degli Esteri è stato fatto uscire nel piazzale antistante subito dopo la scossa. Questa sarà un’altra notte di freddo e paura per i terremotati del centro Italia.

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