Stasera nuovo il governo giurerà al Quirinale. Renzi: “Caro Paolo siamo tutti con te”. E Salvini pensa all’autonomia di Veneto e Lombardia

Stasera nuovo il governo giurerà al Quirinale. Renzi: “Caro Paolo siamo tutti con te”. E Salvini pensa all’autonomia di Veneto e Lombardia
Matteo Salvini
12 dicembre 2016

“Ho cercato di conciliare l’esigenza di tempi stretti, chiara nelle parole di Mattarella, con la necessita’ di ascoltare le forze parlamentari. Ho chiesto a Mattarella di essere ricevuto, e saliro’ al Quirinale alle 17.30”. Lo annuncia il presidente del Consiglio incaricato, Paolo Gentiloni, al termine delle consultazioni con i gruppi parlamentari. Il nuovo governo giurera’ questa sera al Quirinale, presumibilmente dopo le ore 19. Probabilmente domani pomeriggio, il voto di fiducia alla Camera. Gentiloni ha appena anche ricevuto il piano appoggio del Partito Democratico. “Caro Paolo Gentiloni, siamo tutti con te” ha detto il segretario del Pd, Matteo Renzi, concludendo la direzione del partito. Sul fronte della squadra di governo, è il nodo Farnesina-Viminale quello che tiene impegnato Gentiloni nelle ultime ore prima di presentare al capo dello Stato la lista dei ministri del suo governo.

La casella degli Esteri è proprio quella che lascia vuota il nuovo premier e per la quale da ieri è in salita il nome di Angelino Alfano. Chi sostiene la candidatura dell’attuale ministro dell’Interno, ne ricorda la lunga esperienza di governo e i rapporti internazionali, maturati nei vertici del Partito popolare europeo, soprattutto con il premier spagnolo Rajoy, la cancelliera Merkel, il neo primo ministro francese, ex ministro dell’Interno, Cezeneuve, la leader britannica Theresa May. L’alternativa ad Alfano sarebbe un candidato del Pd, a partire da Piero Fassino che agli Esteri è stato sottosegretario del governo Prodi dal 1996 al 1998, poi ministro del Commercio estero con D’Alema dal 1998 al 2000. Mentre nel governo è stato ministro della Giustizia di Amato dal 2000 al 2001, prima di diventare segretario del Pd per 6 anni dal 2001 e sindaco di Torino per 5 dal 2011.

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Se Alfano andasse agli Esteri, il Pd indicherebbe il nuovo ministro dell’Interno, incarico per il quale sembra favorito Marco Minniti, oggi sottosegretario ai servizi segreti. La decisione va presa in fretta, visto che Gentiloni intende salire al Quirinale nel pomeriggio per sciogliere la riserva e presentare la lista dei ministri. Intanto, Maurizio Lupi, dopo l’incontro di Area Popolare con il presidente incaricato, torna a chiedere che il Parlamento ‘prenda urgentemente un’iniziativa sulla legge elettorale’, senza aspettare la Consulta, e ‘la maggiorana proponga e avvii la discussione con gli altri’. Paolo Romani, presidente dei senatori di Fi, dopo l’incontro alla Camera, indica ‘un cambio di tono’ in Gentiloni rispetto a Renzi, annuncia ‘una opposizione puntuale’, ma sottolinea che ‘una discontinuità vera sarebbe importante’, osservando di apprezzare il fatto che ‘il premier incaricato ha detto che il governo non sarà protagonista del processo di riforma della legge elettorale che sarà delegato alle forze parlamentari’.

Per Forza Italia, la riforma dell’Italicum ‘dovrà tenere conto dell’equilibrio tra rappresentanza e governabilità, soprattutto se si pensa che la prossima legislatura possa essere Costituente’. ‘Renzi ha diviso il Paese, Gentiloni lo unisca’, chiosa Brunetta. Dal M5s, che ha deciso di non partecipare alle consultazioni di Gentiloni, un’attacco netto all’ipotesi che, con Minniti all’Interno, tocchi all’ex sottosegretario all’editoria Luca Lotti l’incarico di Autorità delegata ai servizi segreti. ‘Se fosse vero, sarebbe una mossa aberrante, contro ogni equilibrio democratico, di fronte alla quale siamo pronti alle barricate’, dicono i membri M5s del Copasir Crimi, Marton e Tofalo. Intanto, dalla Direzione del Pd riunita al Nazareno, il vicesegretario Guerini conferma ‘piena disponibilità’ al sostegno di Gentiloni, ribadendo che i Dem ‘non hanno paura del voto’. Del nuovo governo parla anche il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, che chiede a Gentiloni di ‘non occuparsi solo della legge elettorale’. ‘Al di là della durata di questo governo, a cui facciamo un in bocca al lupo occorre che si vada avanti nella stagione delle riforme e che non ci sia un rallentamento. Non si può pensare solo alla legge elettorale anche se è importante, bisogna stare attenti ai fondamentali del nostro Paese’, dice. Mentre il Financial Time, in un editoriale, lancia un nuovo all’allarme sull’ipotesi, che pure definisce ‘molto improbabile’, che l’Italia esca dall’eurozona.

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C’è spazio anche per la Lega che non ha partecipato – assieme al M5S – alle consultazioni. “Ho ribadito la richiesta ai due governatori di tenere in primavera il referendum per l’autonomia del Veneto e quello della Lombardia”, ha detto Matteo Salvini. Il leader leghista ha annunciato che la Lega “non partecipera’ a votazioni, fiducia o non fiducia” per un “governo imbarazzante”. E che il partito sarà “in tutte le piazze d’Italia da Nord a Sud” sabato e domenica per “raccogliere quante piu’ firme possibili per chiedere elezioni subito”. “Io personalmente saro’ sabato a Palermo e domenica a Milano” ha concluso il segretario federale della Lega Nord.

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