Dopo Berlino, nessuna minaccia per il Natale a New York. La polizia: “Il traffico protegge la città”

Dopo Berlino, nessuna minaccia per il Natale a New York. La polizia: “Il traffico protegge la città”
21 dicembre 2016

Mentre a New York City si intensificano le misure di sicurezza all’indomani dell’attacco che a Berlino ha visto un tir guidare nella folla di un mercatino natalizio, le autorità rassicurano: “Non ci sono minacce specifiche e credibili in vista delle feste natalizie o a New York in particolare” tanto più che un atto come quello avvenuto nella città tedesca sarebbe difficile da realizzare nella metropoli americana. Il merito? Va al traffico che la caratterizza. A dirlo è John Miller, vice commissario per l’intelligence e l’antiterrorismo del dipartimento di polizia di New York. “La buona notizia”, ha detto oggi ai microfoni di “Morning Joe”, trasmissione di Msnbc, “è che qui abbiamo un traffico intenso. E’ difficile accelerare per travolgere persone”.

Come misura preventiva, ai mercati natalizi della città è aumentata la presenza delle forze dell’ordine. E’ il caso di quelli, per esempio, a Bryant Park e al Columbus Circle. Miller ha spiegato che il dipartimento di polizia sta lavorando da tempo con le aziende che noleggiano camion per cercare di impedire attacchi terroristici portati avanti da lupi solitari incitati da al Qaeda e dall’Isis. “Una delle prime cose che abbiamo fatto è sviluppare una relazione con il settore dei tir e delle compagnie che li noleggiano”, ha detto Miller precisando che la polizia ha condotto anche ricerche sulla fedina penale e la patente di chi ha comprato o affittato tali veicoli. Dopo il 14 luglio scorso, quando in una Nizza che celebrava il 227esimo anniversario della Presa della Bastiglia un tir ha guidato sulla folla uccidendo 86 persone e ferendone centinaia, la polizia newyorchese si à recata nelle 140 società di noleggio tir che già aveva visitato per aumentare la consapevolezza e fornire informazioni utili per identificare comportamenti sospetti. Come detto però il Natale a New York sembra sicuro. “Ci siamo adeguati molto alla luce di questo tipo di attacchi e altre cose”, ha concluso Miller.

GERMANIA L’Isis ha messo la propria firma sull’attentato di lunedì scorso che ha fatto a Berlino almeno 12 morti e 48 feriti, dei quali 14 in condizioni gravissime. Almeno due italiani sono rimasti lievemente feriti, una e’ dispersa e il suo cellulare e’ stato trovato a Breitscheidplatz, dove sorge il mercatino di Natale sul quale il camion era andato a finire: si tratta di Fabrizia di Lorenzo, 31enne abruzzese di Sulmona. Fabrizia vive dal 2013 nella capitale tedesca, dove lavora per un’azienda di trasporti. Sulla sua sorte, ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, “c’e’ grande apprensione”. In Germania e’ caccia all’uomo. “E’ un nostro soldato, ha risposto alla nostra chiamata”, ha affermato Amaq, l’agenzia di stampa del Califfato che nei mesi recenti si era attribuita la responsabilita’ del massacro di Nizza e dell’attacco di un somalo in Ohio, messi a segno entrambi utilizzando dei veicoli. Il “soldato” e’ ancora in fuga. Le autorita’ giudiziarie tedesche hanno, infatti, rilasciato il richiedente asilo pakistano arrestato ieri poco dopo l’attentato. I test sul Dna, ha fatto sapere la procura federale, “non hanno fornito prove riguardanti la presenza dell’uomo nella cabina del camion usato per la strage nel momento in qui questa veniva eseguita”.

Pertanto “l’accusato e’ stato rilasciato”. Era probabilmente segnato fin dall’inizio della vicenda, invece, il destino del passeggero del camion, trovato morto nella cabina del mezzo. Era un cittadino polacco, il suo nome e’ Lukasz Urban, aveva 37 anni. Dopo l’attentato, il proprietario del camion registrato in Polonia aveva informato di non avere piu’ contatti con il suo autista dal pomeriggio di lunedi’. Neppure la moglie era riuscito a contattarlo. “Non so cosa gli sia successo. e’ mio cugino, lo conosco fin dall’infanzia. garantisco per lui”, aveva raccontato. La polizia ha confermato che l’uomo trovato morto non e’ lo stesso che ha lanciato il camion contro il mercatino. Gli inquirenti stano cercando di capire se il camion, secondo alcune fonti partito dall’Italia, secondo altre da un sito in costruzione in Polonia, sia stato trafugato per poi compiere la strage. In Italia il capo dell’antiterrorismo milanese Alberto Nobili ha avviato un fascicolo conoscitivo, quindi senza indagati ne’ ipotesi di reato, sugli spostamenti effettuati dal mezzo. Stando alle prime ricostruzioni effettuate dalla Digos, il tir sarebbe transitato il 16 dicembre scorso a Cinisello Balsamo (Milano), alla ‘OMM lavapavimenti srl’ per caricare macchinari. I due titolari della ditta sono stati ascoltati dagli investigatori. La ‘OMM’ si rivolgeva alla ditta di autotrasporti proprietaria del tir per inviare attrezzature in Polonia.

Da Cinisello il camion sarebbe poi ripartito e individuato successivamente a Bressanone, ma tutti cio’ e’ solo “un fatto incidentale, nulla di piu'” e non mostra “alcun nesso diretto” con la strage a Berlino. Il camion ha superato la frontiera in uscita dal Brennero venerdi’ 16. Non e’ chiaro se l’autista polacco sia stato ucciso da chi ha poi preso il suo posto al volante o da eventuali complici, oppure se sia morto a causa dell’impatto contro il mercatino. I mercatini di Natale in Germania resteranno aperti pur con misure di sicurezza rafforzate, e la festa di Capodanno alla Porta di Brandeburgo si fara’. Il paese, duramente colpito, e’ determinato a conservare i simboli della tolleranza. “Non vogliamo vivere paralizzati dalla paura”, ha detto Angela Merkel, che ha aggiunto: la Germania “continua a restare libera e aperta”. Se fosse confermato che l’attacco e’ stato condotto da una persona che aveva chiesto asilo in Germania, aveva sottolineato il Cancelliere prima del rilascio del sospettato pakistano, “questo sarebbe particolarmente ripugnante” e sarebbe “particolarmente odioso per tutti quei tedeschi che si impegnano ogni giorno per aiutare i rifugiati e per tutte le persone che hanno bisogno della nostra protezione e che ogni giorno si sforza di integrarsi” nel nostro paese. L’attacco e i dettagli saranno chiariti e i responsabili saranno puntiti “con tutta la forza delle nostre leggi”.

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