Mercato discografico torna a crescere dopo 11 anni

6 febbraio 2014

Secondo i dati di mercato raccolti dalla societa’ Deloitte per FIMI (Federazione industria musicale italiana), il 2013 mostra per la prima volta il segno positivo, con un 2% di incremento, dopo undici anni di calo consecutivo. L’ultimo anno di crescita fu infatti, il 2002. Grazie al rallentamento nel declino del supporto fisico, alla tenuta del download ed al significativo successo dei servizi di streaming, il mercato italiano inverte per la prima volta la tendenza negativa ottenendo un risultato di 117,7 milioni di euro al sell-in contro i 115,9 del 2012. In particolare la musica digitale con un 18 % di crescita, del quale +182 % nei servizi in abbonamento streaming, arriva oggi a rappresentare il 32 % del mercato. Il segmento del download che rappresenta il 62 % del digitale, mantiene ancora in Italia una buona performance realizzando un + 6 % tra singoli e album, mentre rallentano per la prima volta i ricavi dal video streaming, scesi del 2 % nel 2013. Per lo streaming audio, guidato da servizi come Spotify, Cubomusica e Deezer invece, si tratta di un vero e proprio boom con un fatturato di oltre 7 milioni di euro contro i 2,5 milioni del 2012.

Complessivamente lo streaming rappresenta il 18 % del segmento digitale rispetto all’8 % del 2012. Sono oltre 25 milioni i brani disponibili ai consumatori italiani per il download o lo streaming. Nel segmento fisico e’ da rilevare la continua crescita degli album in vinile che salgono anche nel 2013 di un ulteriore 6 %. E’ forte, infine, l’affermazione del repertorio italiano cresciuto complessivamente del 9 %, con nove artisti su dieci nella classifica annuale Top of the Music del 2013 cosi’ come della musica classica, cresciuta dell’86 % e che copre l’11 % delle vendite di musica in Italia. Considerando oltre al sell-in del mercato fisico e digitale, anche i diritti connessi (licenze per utilizzazioni su radio, TV e pubblici esercizi) e le sincronizzazioni che nel 2013 secondo Deloitte, hanno generato rispettivamente 23,6 milioni di euro e 4,0 milioni, la crescita del mercato complessivo e’ del 4%.

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