Aumentano i servizi offerti dalle amministrazioni locali tramite il web. Passa dal 19,1% al 33,8% la percentuale di enti che offrono la possibilità di avviare e concludere online l’intero iter del servizio richiesto. I Comuni di maggiore dimensione, spiega l’Istat in una rilevazione relativa al 2015, sono più virtuosi (63,1%) delle Regioni e Province Autonome (59,1%).
Sono sempre più informatizzate (in oltre sette enti su 10) alcune attività correnti quali la gestione di contabilità, pagamenti, tributi, protocollo e, per i soli Comuni, anagrafiche. Ancora carente è invece l’informatizzazione delle relazioni con il pubblico, la gestione dei concorsi e delle gare di appalto. I servizi più offerti via web al livello massimo di disponibilità on-line sono quelli connessi allo Sportello Unico per le Attività Produttive (24,0%) e la Dichiarazione di inizio attività produttiva (14,1%). Usano strumenti alternativi al sito web (app o social media) rispettivamente, il 41,2% e 75,7% dei Comuni sopra i 60 mila abitanti e il 68,2% e il 77,3% delle Regioni e Province Autonome. Tra le modalità utilizzate dalle Pal (Pubbliche amministrazioni locali) i rapporti con l’utenza, le tecnologie mobili (invio di SMS) sono le più utilizzate e in crescita (22,4% contro 15,5% nel 2012), seguono i Call Center (18,4% e 15.3% nel 2012). Gli enti locali indicano come ostacolo all’uso di ICT soprattutto la carenza di risorse finanziarie e di staff qualificato in materie Ict (rispettivamente 67,5% e 60,7%). Miglioramenti nell’adozione di Ict, si hanno nella disponibilità di maggiori informazioni, nelle aree della gestione finanziaria e dell’iter dei procedimenti.