Corsa per l’Eliseo, Manuel Valls vuole “rifondare l’Ue”. Le Pen pronta a governare

Corsa per l’Eliseo, Manuel Valls vuole “rifondare l’Ue”. Le Pen pronta a governare
4 gennaio 2017

Anche per la sinistra francese si avvicina il momento delle primarie per il candidato all’Eliseo: si terranno in due turni dal 22 gennaio. E il candidato favorito dai sondaggi, l’ex premier Manuel Valls, ha presentato il suo programma alla Maison de la Chimie. Un progetto tutto centrato su quella che Valls chiama la “rifondazione dell’Europa”. “Ho visto nei miei incontri da primo ministro la crisi di senso del progetto europeo. Per questo proporrò una conferenza di rifondazione per ricentrare l’Europa sulle sue missioni, pur senza invadere il terreno degli Stati sovrani” ha detto Valls. Fra le altre cose, Valls propone un salario minimo europeo e una forchetta per le imposte da applicare nell’Unione. Le sue priorità interne sono difesa e sicurezza, come a dire che anche a sinistra si lavora per rubare argomenti alla campagna elettorale dell’estrema destra.

L’ex premier promette però anche un aumento degli stipendi degli insegnanti e del budget della ricerca. Una notazione a parte l’ha poi dedicata alla Turchia: paese amico e alleato, ha specificato, a cui però bisogna dire la verità: “la Turchia non può aspettarsi di entrare nell’Unione europea”. Sono in sette a presentarsi alle primarie della sinistra. Ma se Valls vincerà, dovrà vedersela con almeno due candidati all’Eliseo più popolari di lui: il prescelto dai neogollisti, Francois Fillon, che ha sbaragliato gli avversari, e la leader dell’estrema destra del Front National, Marine Le Pen. Proprio Le Pen ha proclamato che i sei milioni di euro che finanziano la sua campagna vengono dalle donazioni dei militanti del Fronte. In una intervista televisiva, ha ribadito di volere il ritorno delle frontiere in Francia, insomma basta Schengen; ma anche la creazione di una moneta francese a fianco dell’euro moneta comune. Non solo; ha poi auspicato la creazione di relazioni strategiche con la Russia nel quadro della lotta contro lo Stato islamico.

In ogni caso, il Fronte nazionale francese è pronto ad affrontare la campagna elettorale per le presidenziali ed è pronto anche a governare, per dirla con Marine Le Pen. Mancano cinque mesi al voto e il Fronte è accreditato di almeno il 20%: abbastanza per arrivare al ballottaggio. “La nostra campagna è stata organizzata minuziosamente; siamo pronti, risoluti e organizzati” ha detto Le Pen, “ma a parte la campagna in questi lunghi mesi ho preparato la mia presidenza”. La sua leadership rappresenta il volto ingentilito di quello che fu il Fronte del padre Jean Marie, ma le idee non sono diverse. A cambiare semmai è il piglio, perché questa Le Pen si dichiara pronta a governare e ad avviare riforme istituzionali, fra cui lo sfoltimento del numero dei parlamentari: 300 deputati e 200 senatori in tutto. E poi una sfida all’Europa della libera circolazione e un richiamo al modello d’oltre oceano, a quel Donald Trump che ha estasiato tutti i leader populisti: “La volontà paga, e la prova è quello che ha ottenuto Donald Trump: la Ford ha rinunciato a delocalizzare in Messico. Il protezionismo funziona, quando è sostenuto dalla volontà e il paese gode della propria sovranità economica; fa bene all’industria e fa bene al lavoro”.

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