In 5 si preparano a dimostrare che andare sulla Luna non è solo roba da superpotenze. Sono i 5 team – SpaceIL (Israele), Moon Express (Usa), Synergy Moon (internazionale), TeamIndus (India) e Hakuto (Giappone) – ammessi alla fase finale del Google Lunar XPrize che, con in tasca un regolare contratto di lancio, tenteranno a fine anno l’impresa di fare atterrare un robot sulla superficie lunare, fargli percorrere mezzo chilometro e ritrasmettere a terra un video in HD. In palio ci sono ben 30 milioni di dollari. Google e Xprize hanno deciso poi di suddividere il milione di dollari del Diversity Prize tra tutte le 16 squadre che hanno partecipato al concorso, tra cui anche il Team Italia (composto da Politecnico di Milano, Politecnico di Torino, Università La Sapienza di Roma, Università Federico II di Napoli, Thales Alenia Space di Torino, CGS-Compagnia Generale per lo Spazio e Techno System Developments, insieme per la Missione Amalia).
“XPrize e Google sono rimaste impressionate dalle attività di divulgazione realizzate dalle squadre in gara, e hanno quindi deciso di dividere fra tutti e sedici i team Diversity Prize il premio da un milione di dollari, come riconoscimento dei metodi unici e delle iniziative messe in campo da ciascuno di loro nel corso degli anni”, spiega Chanda Gonzales-Mowrer, senior director del Google Lunar XPrize. “Ognuno di questi team si è impegnato al massimo per dimostrare che non c’è bisogno di essere una superpotenza del governo per inviare una missione sulla Luna, dando nel frattempo al pubblico la motivazione per interessarsi ai campi della scienza, della tecnologia, dell’ingegneria e della matematica”.
A tutte le squadre – ricorda Media Inaf, il notiziario online dell’Istituto nazionale di astrofisica – era stato concesso tempo fino al 31 dicembre scorso per ottenere un contratto di lancio. XPrize ha verificato la validità dei contratti per cinque squadre, che passano così alla fase finale del concorso. L’israeliana SpaceIL tenterà di far rivivere l’emozione del programma Apollo viaggiando a bordo d’un vettore Falcon 9 di SpaceX. Gli statunitensi di Moon Express puntano invece più sugli aspetti commerciali. Obiettivo del team internazionale Synergy Moon, del quale fanno parte 15 Paesi, è arrivare sulla Luna con un lander e un orbiter. L’indiano TeamIndus ha già un biglietto per viaggiare a bordo del Polar Satellite Launch Vehicle di ISRO, con decollo dalla base di Sriharikota, la stessa dalla quale è stato lanciato l’italiano Agile. Infine c’è il giapponese Hakuto, con il suo rover a quattro ruote pronto a chiarire il mistero di alcune buche lunari che potrebbero affacciarsi su tunnel di lava sotterranei.