La banlieue parigina si infiamma per il caso dello “stupro con un manganello”, che vede quattro agenti di polizia sospesi dal servizio e accusati di violenze a sfondo sessuale ai danni di un giovane di colore arrestato a Aulnay-sous-Bois, a Nord di Parigi. La notte scorsa, la terza di tafferugli, “tra cinque e dieci veicoli” sono stati dati alle fiamme e 28 persone sono state arrestate. Le forze dell’ordine, riferiscono fonti della polizia, hanno dovuto sparare in aria per far indietreggiare gruppi di persone, in gran parte giovani, che le avevano accerchiate. Oggi sia il presidente Francois Hollande che il premier Bernard Cazeneuve hanno cercato di placare gli animi. Il capo dello Stato ha prima affermato che “la giustizia è garante delle libertà e i cittadini devono capire che è il giudice a proteggerli”, una chiara allusione alla vicenda, poi nel pomeriggio si è recato nell’ospedale dove è stato ricoverato il giovane vittima delle violenze. Il premier a sua volta ha invocato “massima fermezza” di fronte a “gravi errori” da parte degli agenti.
PRIMO MINISTRO “Mi rendo bene conto di quanto i poliziotti e i gendarmi siano esposti nella lotta contro il terrorismo e contro le violenze, ma devono comportarsi in ogni momento in modo esemplare”, ha dichiarato il primo ministro. Giovedì scorso, verso le cinque del pomeriggio, un giovane di 22 anni residente ad Aulnay-sous-Bois e identificato con il solo nome, Théo, è stato fermato nel corso di un’operazione di controllo nel quartiere, poi degenerata. Le fasi dell’arresto, filmate da una telecamera di videosorveglianza, ma riportate anche da alcuni testimoni, mostrano un poliziotto “infliggere un colpo di manganello orizzontale a livello del posteriore” del giovane, in pratica una sodomizzazione. Un poliziotto è stato incriminato per violenza sessuale, gli altri tre per violenze di gruppo. Al giovane è stata diagnosticata “una ferita longitudinale del canale anale” e una “lesione del muscolo sfintere anale”, con una prognosi di 60 giorni. Il timore è che le tensioni a Aulnay-sous-Bois sfocino in nuove e più gravi violenze. “Non siamo ancora allo stadio in cui ci sono sommosse”, ha detto oggi il sindaco Bruno Beschizza, chiedendo al governo di inviare “un segnale forte” agli abitanti, che sia per loro prova che “lo Stato è con loro e non contro di loro”. Un paio d’ore più tardi, Hollande era in ospedale dal ragazzo che accusa i poliziotti di stupro. (con fonte afp)