Russia: Noi dietro hacking Farnesina? Macchina del fango. Se l’Italia ha dati concreti pronti a collaborare

Russia: Noi dietro hacking Farnesina? Macchina del fango. Se l’Italia ha dati concreti pronti a collaborare
10 febbraio 2017

La Russia non è dietro l’attacco hacker alla Farnesina di cui parla The Guardian, “si tratta della solita opera di disinformazione”, ma se l’Italia ha dati concreti “siamo pronti a collaborare. Lo ha detto ad askanews il ministero degli Esteri russo. In particolare, la portavoce della diplomazia russa Maria Zakharova ha tenuto a precisare che “gli attacchi hacker sono fuori legge in Russia”. Inoltre, ha dichiarato che “se l’Italia ha in mano dei dati concreti, ce li fornisca e noi saremo pronti a lavorarci, dal momento che l’hacking è fuori legge in Russia e noi non vogliamo che la legge russa sia infranta”. “Quella del Guardian è la solita storia di disinformazione, che poi magari viene ritrattata”, ha aggiunto Zakharova, esprimendo inoltre “stanchezza” a fronte del ripetersi di questi casi.

PROCURA DI ROMA Secondo il giornale “elementi del governo italiano confermano che l’attacco ha avuto luogo la scorsa primavera ed e’ durato piu’ di quattro mesi, senza pero’ riuscire a penetrare il sistema protetto usato per le comunicazioni delicate”. Gentiloni non sarebbe stato colpito dall’offensiva, anche perche’ “secondo i funzionari italiani non usava le email”. Il malware, in compenso, avrebbe avuto successo con gli uffici distaccati, come le ambasciate, o quei funzionari chiamati ad informare Roma dopo incontri fuori dai loro uffici con esponenti stranieri. Ad ogni modo le informazioni di maggiore delicatezza sarebbero state protette dai sistemi italiani. Della questione, aggiunge The Guardian, si sta occupando la procura della Repubblica di Roma. Il governo italiano non punta direttamente l’indice contro il Cremlino, ma ugualmente altre fonti citate dal giornale parlano esplicitamente di un coinvolgimento probabile della Russia.

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NUOVE MISURE “Non si sono verificati attacchi contro il livello protetto”, riferiscono le fonti citate dal Guardian, “pertanto le informazioni delitate e sensibili che sono normalmente condivise su questa rete il cui accesso e’ ristretto da un codice non e’ mai stata attaccata o e’ stata parte dell’attacco”. Ad ogni modo il ministero degli esteri ha provveduto da allora “cambiare l’architettura” del sistema on line adottando nuove misure per la protezione dei dati. Aggiunge il quotidiano: “Se in effetti si trattasse di un attacco russo all’Italia si trattarebbe di una mossa contro un paese generalmente considerato poco ostile al Cremlino rispetto a paesi europei come la Germania e la Gran Bretagna”.  Inoltre “queste notizie potrebbero alimentare le preoccupazioni per eventuali interferenze russe sulle prossime elezioni politiche italiane, che potrebbero tenersi gia’ a giugno”.

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