Pensioni parlamentari come cittadini, delibera uffici presidenza Camera-Senato e non legge

Pensioni parlamentari come cittadini, delibera uffici presidenza Camera-Senato e non legge
27 febbraio 2017

Il M5s propone di abolire definitivamente, attraverso una delibera degli uffici di presidenza di Camera e Senato invece che con una legge, i vitalizi “mascherati”: ovvero la nuova pensione contributiva che i parlamentari possono ottenere, al compimento dei 65 anni con 4 anni e sei mesi di legislatura, ovvero a 60 con due legislature alle spalle. Un “privilegio medievale” che si può cancellare “con una delibera di venti righe, senza navetta fra Camera e Senato, solo col voto degli uffici di presidenza” dei due rami del Parlamento. La proposta è stata presentata a Montecitorio, dal vicepresidente della Camera Luigi Di Maio e da due suoi colleghi di gruppo: il deputato Riccardo Fraccaro e la senatrice Laura Bottici. “Se a settembre dovesse scattare questa pensione (dei parlamentari, ndr), allora sarebbe l’Armageddon dei partiti e lo verrebbero a celebrare migliaia di persone in piazza”, è la minacciosa previsione di Di Maio.

I 5 stelle propongono invece che i contributi versati dai parlamentari in carica vadano a confluire nelle casse della previdenza pubblica e valgano per il conseguimento della pensione “con le stesse regole che normano la vita dei cittadini che vivono fuori dai palazzi”. Domani, hanno annunciato Di Maio Fraccaro e Bottici, “andremo dalla presidente della Camera (Laura Boldrini, ndr) e dal presidente Grasso e chiederemo di convocare un ufficio di presidenza ad hoc per abolire questo privilegio. Se ciò non avverrà, ci torneremo ogni giorno con un pensionato di questo paese e gli diremo di chiedere che questo odioso privilegio abbia fine”. Nel corso della conferenza stampa, Fraccaro e Bottici hanno letto, in favore di telecamere, i nomi dei loro colleghi degli altri partiti, componenti dell’Ufficio di presidenza di Montecitorio e del Consiglio di presidenza di palazzo Madama, lanciando un appello agli elettori perché esercitino “una pressione pacifica e legittima” per ottenere il risultato desiderato. Liquidata in poche battute la controffensiva del Pd a proposito dell’esistenza di una proposta di legge dei democratici a prima firma Matteo Richetti: “Sarebbe stato molto bello votarla ma non è mai stata calendarizzata, da due anni”, ha tagliato corto Fraccaro, osservando che “la maggioranza non è che deve proporre, deve approvare, il problema è che la maggioranza è irresponsabile”. Mentre per Di Maio “questa è la classica strategia renziana di vendere fumo: ‘perché non votate la nostra?’, ma perché il Pd è l’unico che affossa da solo le sue proposte”.

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