Da un lato performer, startupper e personaggi del mondo della cultura, che hanno svelato il dietro le quinte della loro creatività e che hanno illustrato la loro personale ricetta verso il successo; dall’altro 150 imprenditori su 24 tavoli tematici, tra racconti di chi e come ce l’ha fatta, spunti innovativi e voglia di fare rete. Si potrebbe sintetizzare così la due giorni di “Sharing Italy”, lanciata a Torino da Intesa Sanpaolo, con l’obiettivo di immaginare il futuro economico e imprenditoriale del paese. A stilare un bilancio a caldo, a poche ore dalla chiusura dell’evento è Stefano Barrese, responsabile Banca e Territori di Intesa Sanpaolo: “Il bilancio è positivo, la due giorni ci ha consentito di tirare un po’ le fila su una prospettiva per i prossimi anni. Sicuramente per quanto ci riguarda portiamo a casa molte idee utili, che possiamo attualizzare da domani, delle indicazioni su un percorso che noi dobbiamo intraprendere nei prossimi mesi, anche per immaginare il piano di impresa dei prossimi anni”.
Tra i relatori di oggi a “Sharing Italy”, c’era anche l’economista tedesco Daniel Gros, secondo cui le misure protezionistiche annunciate da Trump non avranno un grande effetto sul made in Italy. “Trump non ha una vera politica commerciale, la sua e’ piuttosto retorica – ha detto Gros – Ha parlato di prodotti simbolici. Dall’altra parte l’Italia non vive piu’ solo di Vespa e di acque minerali”. Più cauto Stefano Barrese: “Auguriamoci innanzitutto che non ci sia la sparata di Trump sui dazi, e che questa come altre cose possa poi non concretizzarsi. Quanto ai dazi dipenderà dalla dimensione, qualora dovessero esserci sappiamo che l’elemento che premia e la qualità del prodotto. Un prodotto di grandissima qualità rimane sempre una scelta per il consumatore. Di sicuro l’introduzione di dazi può essere un elemento di rischio, valuteremo e aspetteremo di vedere se è una sparata o un elemento concreto”. Tra gli imprenditori si respira un clima di fiducia, il peggio sembra essere alle spalle. Un dato confermato anche da Barrese: “non ho visto grande preoccupazione. Il mercato americano rimane una grande opportunità”. “Nei primi due mesi dell’anno le erogazioni alle imprese sono cresciute del 20 per cento rispetto all’anno precedente. Gli investimenti delle piccole e medie imprese stanno riprendendo” ha concluso il manager.