Politica italiana attende voto della Francia, per ora prevale prudenza

Politica italiana attende voto della Francia, per ora prevale prudenza
22 aprile 2017

Attesa per il voto in Francia, che però ancora non scalda i toni della politica italiana. Sono elezioni decisive “per il futuro dell’Europa”, ha riconosciuto Matteo Renzi. Speriamo “rafforzino la prospettiva europea e l’appartenenza della Francia all’Ue”, l’auspicio del premier Gentiloni. Ma l’incognita del risultato – reso ancora più incerto dopo l’attentato terroristico agli Champs Elysees – spinge i più alla prudenza. Anche se il timore che sulle urne possa influire la paura di nuovi attentati ha spinto lo stesso premier italiano, dal Canada, a invocare una “serena tranquillità” del voto invitando a “non confondere mai il tema dell’immigrazione con il tema del terrorismo”. Temi sui quali sta invece continuando a insistere la leader nazionalista Marine Le Pen, per la quale tifano i leader della destra Salvini e Meloni. L’appuntamento con il primo turno delle elezioni presidenziali francesi è per domani, il 7 maggio è previsto il ballottaggio. L’esito è particolarmente incerto perchè ci sono ben quattro candidati che si trovano, secondo i sondaggi, testa a testa intorno al 20% dei consensi. Si tratta del centrista Emmanuel Macron (al 23%), la leader del Front National Marine Le Pen (al 22,4%), il candidato del centrodestra François Fillon (al 19,9%) e il candidato della sinistra radicale Jean-Luc Mélenchon, al 19,8%. Per il Partito Socialista il vincitore delle primarie Benoit Hamon non rientra in questo quartetto.

Prudente resta il Pd. Ufficialmente dovrebbe essere scontato il sostegno al candidato del partito socialista, Hamon, ma Renzi ha più volte fatto capire che le sue simpatie vanno a Macron. L’ex premier ha persino ammesso di avere copiato lo slogan delle primarie ‘In cammino’ dal nome del movimento fondato da Macron, En marche. Del resto, Macron è il candidato politicamente più vicino alle posizioni di Renzi, è quello accreditato delle maggiori possibilità di vittoria finale e, soprattutto, è l’uomo che potrebbe garantire una sponda europea importante all’ex presidente del Consiglio. D’altro canto, appunto, Hamon è il candidato ufficiale del Ps francese e ufficialmente si sono schierati con lui Gianni Pittella, presidente del gruppo dei Socialisti e democratici in Europa, e Andrea Orlando. Tutti, però, con grande prudenza perché Hamon è considerato da tutti i sondaggi fuori dal ballottaggio e anche i suoi ‘fan’ del Pd sanno che alla fine, pragmaticamente, bisogna puntare proprio su Macron, perché sarebbe ancor peggio dover ‘tifare’ il conservatore Fillon, ma anche il candidato della sinistra-sinistra Melenchon. Di fatto, il Pd spera in Macron, ma lo dirà esplicitamente solo dopo il primo turno. Sul fronte del centrodestra il leader leghista Matteo Salvini e Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia tifano per Le Pen (la Lega in modo più esplicito).

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Forza Italia ha una posizione più articolata: c’è chi, con l’ottica dell’asse con la Lega, preferisce Le Pen. Ma c’è anche tutta l’area vicina a Antonio Tajani (presidente del parlamento europeo) che, legato al Ppe, ritiene Le Pen pericolosa perchè lontana dai valori dell’europeismo. Silvio Berlusconi invece non ha preso posizione per nessuno. Il candidato naturale di un partito di centrodestra come Forza Italia sarebbe Fillon ma poichè non è tanto forte c’è chi, come Francesco Giro, si è schierato apertamente per Macron. E i 5 stelle? Manlio Di Stefano, capogruppo in commissione Esteri alla Camera, esprime la posizione che il Movimento ha scelto per questo voto: “Non ci esprimiamo su elezioni straniere e consideriamo un nostro interlocutore per il futuro qualsiasi presidente scelto dai francesi”. Insomma, la politica italiana non si scalda per questo voto francese nonostante Matteo Renzi abbia sottolineato solo qualche giorno fa che le elezioni francesi saranno decisive per “il futuro dell’Europa”. In Francia si gioca una partita strategica per il futuro dell’Europa – ha detto il candidato leader del Pd -, se Macron va al ballottaggio contro la Le Pen ha grandi probabilità di farcela, paradossalmente il vero passaggio delicato è questo del primo turno”.

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