Francia, ora la Le Pen va a caccia di voti a sinistra. Il lungo silenzio di Melenchon

Francia, ora la Le Pen va a caccia di voti a sinistra. Il lungo silenzio di Melenchon
Marine Le Pen
27 aprile 2017

La vicenda di ieri alla Whirlpool, con Marine Le Pen che ha rubato la scena a Macron andando a dialogare direttamente con gli operai, chiarisce agli occhi degli analisti francesi la strategia della candidata del Front National in questi ultimi dieci giorni di campagna elettorale: sfruttare la breccia aperta il 23 aprile dalla sinistra radicale e antiglobalista di Melenchon e accreditarsi agli occhi di quell’elettorato, mentre Melenchon persiste nel suo silenzio. Con una dettagliata analisi, oggi Le Monde ricostruisce il tentativo di Le Pen in questi termini: dopo un primo momento di esitazione in cui aveva valutato la possibilità di corteggiare i voti della destra tradizionale gollista attingendo al circa 20% di Fillon, adesso la Le Pen ha rotto gli indugi e guarda senza particolari cautele a sinistra. A favorirla anche l’atteggiamento di Melenchon che sino ad ora non ha voluto dare indicazioni di voto al suo elettorato. Parlando in televisione su TF 1, Marine Le Pen due giorni fa si è del resto rivolta direttamente agli elettori di La France insoumise : “Come potete seriamente pensare di andare a votare per Macron che ha già annunciato di volere una guerra sociale?”. E ha rincarato la dose: Macron è espressione del “sistema”, ha detto; non è il nuovo, vuole soltanto sostituire “un’oligarchia con un’altra oligarchia”. A Le Pen farebbe gioco anche la possibile astensione dei sostenitori di Melenchon al secondo turno, che abbasserebbe il quorum necessario per arrivare all’Eliseo.

A cambiare le carte in tavola, a questo punto, potrebbe essere proprio Jean-Luc Melenchon. L’ex candidato presidente, ha detto il suo portavoce Alexis Corbière, potrebbe esprimersi sul ballottaggio del 7 maggio entro il primo maggio, quando parteciperà alle manifestazioni per la festa dei lavoratori. “Presto si esprimerà” ha detto Corbière a Europe 1, rispondendo a una domanda sul silenzio del leader, criticato per non aver dato indicazioni sulla sfida tra Le Pen e Macron. “Manifesterà il Primo maggio. Forse prima del Primo maggio, vi lascio la sorpresa, si esprimerà” ha detto il portavoce. mélenchon, vera rivelazione del primo turno delle presidenziali con il suo 19,58%, ha confermato ieri che non darà indicazioni di voto per il secondo turno. “Nessuno di noi voterà Front national” ha ribadito Corbière, mentre i militanti sono invitati a esprimersi online per scegliere tra il voto al centrista Macron, la scheda bianca o l’astensione. “Nessuna della tre posizioni è immorale” ha detto Corbière. “Attenzione, l’estrema destra è un pericolo per il mondo del lavoro” ha aggiunto Corbière, all’indomani della visita a sorpresa di Le Pen alla fabbrica della Whirlpool ad Amiens. “L’estrema destra ha in programma la proibizione del diritto di sciopero. Perciò dico ai dipendenti che lottano per la sopravvivenza dell’azienda: niente selfie con l’estrema destra”. Le Pen ha un accesso limitato al bacino di voti di Francois Fillon, il candidato presidente della destra di Les Republicains, che la sera del primo turno ha chiesto ai suoi sostenitori (il 20% di chi ha votato domenica) di scegliere Macron al ballottaggio. Secondo i sondaggi la metà degli elettori di Fillon seguirà il suo consiglio mentre un terzo è disposto a schierarsi con Le Pen.

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