Tutti scommettono sul grafene. Europa in testa. E proprio la Commissione Europea ha annunciato che il Graphene Flagship Project, una delle più importanti iniziative di ricerca europea mai avviate, raddoppia le proprie dimensioni, coinvolge oltre 140 organizzazioni provenienti da 23 Paesi. In Italia sono 16 le realtà scientifico-tecnologiche che portano l’Italia a ricoprire un ruolo di primo piano, con un totale di 23 partner coinvolti, rappresentati in Europa dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e dall’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT). Il progetto Graphene Flagship Project rappresenta un investimento europeo di 1 miliardo di euro per il prossimo decennio e fa parte delle Iniziative faro per le tecnologie emergenti e future (TEF).
Ma cos’è il grafene? E’ un materiale dalle enormi potenzialità, in grado di condurre energia e calore, trasparente, leggerissimo e praticamente indistruttibile. Una resistenza meccanica 50 volte superiore a quella dell’acciaio, più del doppio della conducibilità termica del diamante, una densità pari alla metà dell’alluminio. In sintesi, è il materiale più sottile e allo stesso tempo in assoluto più resistente riproducibile su scala industriale. Ha lo spessore di un atomo di carbonio e una durezza paragonabile a quella di un diamante. Significa che uno strato è un invisibile foglio di carta con muscoli d’acciaio. Anzi, per l’esattezza, muscoli robusti 200 volte più dell’acciaio. La sua struttura (foto) è un reticolo di esagoni. Non è presente spontaneamente in natura, ma si ricava in laboratorio. Siamo infatti nel campo delle nanotecnologie, della materia forgiata in laboratorio.
In sostanza, è “il materiale delle meraviglie” scelto dall’Ue come la tecnologia strategica dei prossimi 10 anni. E, infatti, il mercato globale legato alle sue applicazioni è in forte espansione: solo nel 2012 sono stati depositati più di 3.000 brevetti e la richiesta mondiale di grafene, oggi stimata attorno alle 150-200 tonnellate l’anno, si prevede che supererà le mille tonnellate al 2020.